Il declino del Castello svevo di Augusta - QdS

Il declino del Castello svevo di Augusta

Melania Tanteri

Il declino del Castello svevo di Augusta

venerdì 23 Settembre 2011

Beni culturali. I tesori della Sicilia abbandonati all’incuria.
La storia. L’imponente edificio del XIII secolo è un complesso militare a pianta quadrata di 62 metri per lato e otto torri. Fu costruito, sembra, su un rudere preesistente di età normanna.
Appelli inascoltati. Numerose associazioni hanno dato voce alle preoccupazioni manifestate da tutta la comunità, ma le richieste di intervento non hanno avuto risposta.

AUGUSTA (SR) – È uno degli edifici storici più importanti di Sicilia, uno dei monumenti che più di tutti racconta la storia dell’Isola, un patrimonio inestimabile che, però, rischia davvero di essere perduto.
È il Castello svevo di Augusta, uno dei manieri che il grande Federico II, lo Stupor mundi, fece costruire lungo la costa orientale della Regione e che, insieme al Castello Ursino di Catania e a quello di Siracusa, costituivano il sistema difensivo e di controllo del territorio dell’epoca federiciana.
L’imponente struttura risalente al XIII secolo, un complesso militare a pianta quadrata di 62 metri per lato e otto torri, costruito, sembra, su un rudere preesistente di età normanna, nonostante la sua importanza storica e culturale, e nonostante recenti lavori di restauro, risulta infatti in pessimo stato di conservazione, presentando addirittura notevoli rischi d crollo. Tanto che oggi è chiuso al pubblico, eccetto che nella zona del rivellino, occupata dal Commissariato di Polizia.
Crepe e segni di cedimento sono infatti ben visibili ovunque e, recentemente, il distacco di una porzione del muro del bastione San Carlo, parte della cortina difensiva più esterna e situato nella porzione nordorientale delle fortificazioni "a mare" del Castello, hanno mostrato una struttura in grande sofferenza, aggredita dal mare e dai fenomeni atmosferici, senza che nessun Ente preposto corra ai ripari per allontanare il rischio di crollo, nonostante le ripetute segnalazioni.
Tra le più significative, quella del 2010 a opera del gruppo PartecipA gire – che annovera, tra le altre, la sezione dell’associazione Natura sicula di Augusta, l’associazione Màrilighèa e "Studenti non indifferenti – con cui è stato inviato al prefetto di Siracusa, alla Soprintendenza ai Beni culturali e artistici di Siracusa e al sindaco del Comune di Augusta, una lettera per segnalare la delicata situazione e invitare ad attivarsi immediatamente per tutelare il complesso monumentale e del parco del Castello Svevo, scongiurando altri crolli tramite un intervento di consolidamento efficace e risolutivo. Una denuncia simile, poco tempo prima, era già stata fatta dall’ex sovrintendente della provincia aretusea e attuale assessore ei Beni culturali del comune ibleo, Mariella Muti.
Nella lettera, le associazioni si sono fatte portavoci della preoccupazione manifestata dall’intera comunità circa lo stato di degrado del Castello Svevo. I sodalizi hanno inoltre posto l’accento sulla cinta bastionata, che presenta ovunque gravi lesioni che ne minacciano concretamente la stabilità, come dimostrerebbe l’ordinanza di interdizione della “passeggiata”, emessa dal Comune di Augusta per motivi di sicurezza nel maggio 2010. Passeggiata che, inoltre, rappresenta l’emblema dello stato di conservazione dei luoghi: realizzata attorno alla prima cortina difensiva nel 2009, sul tracciato di un’opera preesistente, si presenta oggi in stato di abbandono, caratterizzata da assenza di controllo e di manutenzione, ben evidenziati dalle condizioni in cui si presenta – con erbacce tanto diffuse da rendere praticamente inefficace il sistema di illuminazione di cui il tracciato è stato dotato.
In ogni caso, dal 2010 a oggi, sembra che niente si sia mosso – “nemmeno una seduta di Consiglio comunale sull’argomento”, hanno sottolineato le associazioni – almeno fino al luglio scorso, quando l’assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Missineo, ha affrontato l’argomento, specificando come allo stato attuale la Regione non disponga della forza economica per intervenire sul Castello, dal momento che, secondo un progetto di restauro inviato all’assessorato regionale, sarebbero necessari ben 10 milioni di euro per mettere in sicurezza e restaurare il maniero. Quello di reperire i fondi, però, stando sempre al rappresentante della giunta Lombardo, rimarrà uno degli obiettivi della Regione.
Un peccato davvero, considerato non solo il valore storico e culturale ammesso dallo stesso assessore, che lo ha definito “un pezzo importante della storia della Sicilia”, ma anche le implicazioni economiche relativamente al richiamo turistico che un gioiello del genere potrebbe avere, in una cittadina molto penalizzata sotto questo punto di vista, data la presenza dell’industria petrolifera lungo tutta la costa.
 


La Soprintendenza tra progetti e fondi Ue
 
SIRACUSA – Una provincia ricca di beni culturali in una regione tra le più belle dal punto di vista storico e archeologico. La Sicilia in generale e la provincia di Siracusa in particolare, rappresentano una vera e propria miniera di tesori lasciati dalle popolazioni del passato, che hanno reso questi luoghi celebri e in grado di costituire il solo sostentamento economico dell’intera comunità. Eppure, le varie politiche messe in atto negli anni, sebbene recentemente abbiano trasformato l’area nota come Val di Noto in una vera attrazione internazionale dal punto di vista turistico, non sono riuscite a puntare l’attenzione dovuta, trovando soldi e mezzi per conservare e rendere nuovamente fruibile al pubblico una delle opere più importanti nell’intera storia di Sicilia, come appunto il Castello Svevo di Augusta.
“Il patrimonio siracusano – ha detto l’attuale soprintendentre ai Beni culturali della provincia aretusea, Concetta Ciurcina – ha beni straordinari da proteggere e, ognuno di questi, merita rispetto, restauro e conservazione”.
Tra questi c’è proprio il Castello di Augusta, relativamente al quale esistono già dei progetti.
“Sono dei progetti notevoli – ha spiegato spiega – che abbiamo già proposto e che riguarderanno tutti i castelli, quello di Siracusa e gli altri. Abbiamo proposto all’assessorato proprio un percorso dei castelli presenti nella zona Sud-est, tra i quali quello di Augusta, che ha già avuto operazioni importanti di restauro”.
“Purtroppo – ha concluso – viviamo una crisi di finanziamenti, cui speriamo di sopperire con progetti e fondi comunitari, che condiziona la nostra attività”.

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