Distretti turistici in ritardo, il settore affonda - QdS

Distretti turistici in ritardo, il settore affonda

Massimo Mobilia

Distretti turistici in ritardo, il settore affonda

martedì 11 Ottobre 2011

Manca la firma dell’assessore Tranchida per dare l’avvio al nuovo sistema. Dalla regione: “Arriverà in settimana”. Disponibili almeno 20 milioni dal Po 2007/13. Ritardi dovuti a problemi di natura tecnica

PALERMO – Tra una stagione estiva scarsa di guadagni e nuove tasse imposte al settore, i tanto acclamati “distretti turistici” stentano a decollare, protagonisti di una lunga trafila normativa e burocratica che sembra non conoscere fine, col rischio di perdere (tanto per cambiare) altri finanziamenti dell’Unione europea.
Sono in arrivo, infatti, 20 milioni di euro dal Programma operativo 2007/2013 per lo sviluppo turistico siciliano, che potrebbero addirittura raddoppiare e diventare 40, per realizzare infrastrutture ed incentivare gli operatori del comparto. Risorse riservate ai distretti turistici, se solo esistessero però.
A dire la verità per costituzione e delimitazione geografica sulla carta esistono già e hanno ricevuto ormai da diversi mesi il benestare della Regione, ma affinché diventino ufficialmente operativi manca la firma dell’assessore al Turismo, Daniele Tranchida, sull’ultimo decreto necessario per approvare il bando che renderà disponibili i fondi europei.
“La firma arriverà in settimana”, ci assicurano dallo stesso Assessorato, motivando il ritardo con problemi di natura tecnica ricadenti su uno dei distretti. In sostanza pare che alcuni Comuni non avessero le carte del tutto in regola per partecipare al consorzio, costringendo gli uffici regionali a fare gli straordinari per regolarizzare le loro posizioni. Bocche cucite però sulla localizzazione del distretto incriminato.
Bene che vada adesso, con il decreto varato entro questa settimana e altri quindici giorni almeno per pubblicarlo in Gazzetta ufficiale, il varo del bando slitterebbe a fine mese e con esso l’avvio di tutto il sistema distrettuale. Certo, finita la stagione estiva 2011, resta il tempo per programmare in maniera ottimale quella 2012, ma dall’aria che circola c’è poco da stare allegri: il settore rimane in crisi.
Secondo Travelnostop.com, il portale del travelling italiano, le previsioni più rosee fanno segnare appena un incremento dell’1,2% sulle presenze rispetto all’anno scorso, mentre è un dato di fatto che sull’Isola le agenzie turistiche sono diminuite del 3,1%, tanto da spingere lo stesso Tranchida a “ravvisare la necessità di cambiare rotta e puntare ad una cultura diversa d’impresa”. A pesare in negativo sono stati la cattiva pubblicità derivata dai flussi migratori africani e dalla vicina guerra in Libia, ma più di tutti la mancata programmazione regionale, a cominciare dall’operatività dei distretti slittata ormai in autunno inoltrato. Per l’anno nuovo, a dire la verità, il governo Lombardo ha già programmato qualcosa per il settore turistico: una “bella” tassa di soggiorno. È di pochi giorni fa, infatti, il varo del Dpef che introduce il balzello inventato dal federalismo fiscale, che sin ora era stato pesantemente osteggiato dagli addetti ai lavori.
Il presidente di Confindustria Sicilia Alberghi, Sebastiano De Luca, quest’estate aveva ideato il marchio “No Tax Sicilia” per convincere il governatore a non servirsi della nuova tassa ma anzi a promuovere l’Isola puntando proprio sul suo diniego. Lombardo evidentemente non lo avrà ascoltato. Così come vane sono rimaste le parole del presidente di Confcommercio Sicilia, Pietro Agen, secondo cui la manovra non avrebbe dovuto colpire uno dei settori trainanti dell’economia locale, allontanando i turisti, ma contenere politiche di sviluppo e puntare al taglio di spese inutili. Tolta la tassa di soggiorno, sul Documento di Programmazione economica e finanziaria non sembra esserci altro per rilanciare il turismo regionale. E allora speriamo almeno che sui distretti non si persa altro tempo.
 

 
Lo spreco dei consulenti per i distretti
 
Lavora per “attivare i passaggi necessari a consentire una più efficace e fattiva collaborazione fra Proloco, Servizi turistici e distretti turistici regionali”, Carmelo Arcoraci, l’ormai famoso consulente di Tranchida, per un mese fino al 19 ottobre a 2.065 euro. È finito nel calderone mediatico non solo per essere messinese come l’assessore regionale ed esperto “trombettista” di livello amatoriale, ma soprattutto da quando sulla sua nomina pende un esposto alla Corte dei Conti Sicilia, presentato dall’assessore al Turismo del Comune di Palermo, Stefano Santoro, per presunto danno erariale e abuso d’ufficio. A cosa è servita la collaborazione se i distretti turistici non sono ancora partiti? Si è chiesto Santoro.
In attesa che la Corte verifichi, la stessa domanda potrebbe essere posta ad un altro consulente, Bruno De Vita, da Taormina, già Capo di gabinetto vicario dell’Assessorato per due anni fino a luglio, quando la scure dei tagli ha colpito i costi della giunta Lombardo. Niente paura: ecco arrivare subito per lui la consulenza mensile, allo stesso prezzo di Arcoraci, per occuparsi di “programmazione e gestione dei fondi Ue e distretti turistici”. Proprio i due settori in cui la Regione sin ora è stata da zero in condotta. Sono un attivo in politica – ha detto lui. Sull’utilità di quest’ultima consulenza giudichino i nostri lettori. (mm)

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