Palermo - Caditoie intasate, acqua alta - QdS

Palermo – Caditoie intasate, acqua alta

Claudio Di Gesu

Palermo – Caditoie intasate, acqua alta

giovedì 20 Ottobre 2011

I problemi riguardano soprattutto il centro storico. Un coordinamento tra gli uffici competenti. Problemi di pulizia e di drenaggi ai quali si aggiunge una rete fognaria inadeguata

PALERMO – Fin che la barca va… lasciala andare! Era questo il ritornello di una popolare canzone italiana che ben si addice alla situazione delle strade nella nostra città dopo solo qualche ora di pioggia intensa. Ogni anno è la stessa storia, un film visto e rivisto tanto che, la pellicola si è oramai consumata. Chi lo sa, forse potremmo utilizzare a fini turistici il fenomeno che si genera puntualmente alle prime piogge nella nostra città: “acqua alta a Palermo”.
Proprio di acqua alta si tratta, basta ritrovarsi in una delle strade a monte della città (nella foto Viale Michelangelo) dopo un acquazzone ed ecco la tua vettura trasformata, come per incanto, in una barca senza timone.
L’atavico problema non si presenta solo lungo le strade, ma anche e in maniera ancor più pericolosa nei sottopassi e negli scantinati di numerosi palazzi. Sicuramente, se il sistema di caditoie funzionasse a dovere, tutto ciò non avverrebbe o quantomeno, in caso di pioggia torrenziale, sarebbe mitigato dal loro buon funzionamento. Una buona manutenzione, cioè il loro svuotamento periodico da detriti accumulati soprattutto nel periodo estivo, consentirebbe un utilizzo più razionale nel periodo delle piogge, cioè in inverno.
 
Sono 70 mila le caditoie distribuite in tutto il territorio cittadino, dalle più antiche (bocche di lupo) soprattutto presenti nel centro storico, alle più moderne (griglie). Queste ultime, trattengono più efficacemente eventuali rifiuti accumulati e, in funzione di ciò, dovrebbero consentire il normale deflusso delle acque piovane. è corretto usare il condizionale, poiché in realtà tutto ciò non avviene. A onor del vero, non è solo un problema di pulizia ma anche di drenaggi. Le foglie degli alberi, i volantini abbandonati sulle strade e le cartacce trascinate dal vento, finiscono per creare veri e propri tappi all’interno delle caditoie e quindi vanificano il lavoro svolto dall’Essemme (la società satellite di Amia che si occupa dello spazzamento delle strade e pulitura caditoie).
Aggiungiamo che la rete fognaria della città è inadeguata e obsoleta (soprattutto quella del centro storico) e non risponde più alle esigenze di una città cresciuta, spesso senza nessun controllo dal punto di vista idrogeologico. Tutto ciò è il simbolo di un’inadeguata e insufficiente programmazione delle necessità di una città che, non possono essere prese in considerazione solo al momento delle emergenze, bensì razionalizzando e condividendo le aspettative e le soluzioni con tutti gli interessati (Comune, Amap, Ufficio manutenzioni, Amia Essemme, Protezione civile). Speriamo si faccia presto, ma soprattutto bene, a trovare una o più soluzioni, per non ritrovarsi al prossimo temporale, con l’acqua alla gola.
 


L’Amia Essemme. Chi deve pulire lotta con grossi guai finanziari
 
PALERMO – I grossi  problemi finanziari dell’Amia non sono stati ancora risolti, nonostante i commissari straordinari li stiano affrontando proprio in questi giorni. Sul tavolo, il mancato trasferimento di 7 mln € di transazioni da parte del Comune, il contratto di servizio ancora da adeguare (10 mln € all’anno in più), e il trasferimento di 170 addetti di Amia Essemme per la pulizia delle caditoie.
“è incredibile – ha affermato Vincenzo Tanania, consigliere comunale del Pd – che la città continui ad affondare dopo ogni pioggia, nonostante il Comune,  quindi l’intera cittadinanza palermitana, paghi circa 7 mln € l’anno per la pulizia delle caditoie. La cattiva amministrazione e l’assenza di adeguati controlli e sanzioni-ha proseguito Tanania-  permettono questo indegno balletto di competenze tra Amap e Amia Essemme. La buona politica deve bloccare questa ennesima vergogna palermitana e garantire un servizio degno e consono all’enorme cifra stanziata”.

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