Nuovi scempi tra i monumenti isolani - QdS

Nuovi scempi tra i monumenti isolani

Francesco Sanfilippo

Nuovi scempi tra i monumenti isolani

sabato 22 Ottobre 2011

Dopo il successo delle prime due edizioni, continua la campagna di Salvalarte, promossa da Legambiente Sicilia. 10 siti a rischio, distribuiti in 6 province, vittime di abbandoni, vandalismi e errati interventi di restauro

PALERMO – È ripresa la campagna di sensibilizzazione SOS Heritage di Salvalarte Sicilia che vede protagonisti i cittadini con le loro indicazioni. Quest’iniziativa, con diverse tappe, si collegherà con la manifestazione Salvalarte Sicilia che si svolgerà nel mese di novembre.
In quest’ultima lista nera le provincie interessate sono 6, di cui 2 riguardano Palermo, 3 Messina, 2 Catania e uno rispettivamente per Enna, per Trapani e per Ragusa. Palermo annovera, stavolta, la Villa Pignatelli-Florio, ex residenza della famiglia Florio, e la Chiesa Santa Maria dell’Odigitria a Monreale. La prima di origine tardo settecentesca, è stata ampliata e ristrutturata dall’Architetto Ernesto Basile ai primi del ‘900, ma dal 2004 alcune famiglie sfrattate sono ospiti della struttura, che nel frattempo, è stata depredata dei suoi preziosi suppellettili. La Chiesa di Santa Maria, invece, presenta problemi di infiltrazione delle acque che mettono a rischio alcuni dipinti e stucchi del maestro Giacomo Serpotta e alcuni dipinti del pittore Pietro Novelli.
In provincia di Messina, il medioevale Palazzo Ciampoli di Taormina è abbandonato da anni all’incuria, così come il piccolo centro medioevale di Gioiosa Guardia, presso Gioiosa Marea, oggi fortemente segnato dai numerosi crolli degli edifici. Invece, l’antico Monastero di San Filippo di Agira che, edificato dai normanni intorno al 1100, racchiude l’eremo dove visse l’omonimo santo, ma negli ultimi anni ha subito numerosi vandalismi.
In provincia di Catania, la Torre Casalotto, presso Aci Catena, costituisce uno dei pochi bagli fortificati della zona, con alcune peculiarità architettoniche che lo rendono unico, però, anche qui l’abbandono non ha giovato. Villa Calanna, una residenza ottocentesca al centro di un’area rimasta al riparo dalla speculazione edilizia, presso Acireale, richiede una valorizzazione migliore rispetto alla sua importanza paesaggistica.
La Ciminiera di Grottacalda, a Enna, presenta alcuni danni dovuti all’abbandono e alle intemperie, pur restando, oggi, una dei più importanti esempi di ciminiera a vapore per l’estrazione dello zolfo. Poco se raffrontata con il monastero-convento di Torre Bigini a Castelvetrano, in provincia di Trapani, dove l’incuria e la destinazione d’uso come ricovero per animali, hanno generato numerosissimi danni strutturali. Infine, il Convento di Santa Maria di Gesù è ancora in fase di restauro, seppur gli interventi condotti con il cemento abbiano arrecato più danni che benefici all’intera struttura.
Gianfranco Zanna, responsabile Beni culturali di Legambiente Sicilia ha dichiarato: “È recente la notizia dei sigilli apposti allo Spasimo a Palermo per rischio crolli. E’ da anni che ci battiamo per la salvaguardia del nostro immenso patrimonio monumentale, ma tagli e scarsa attenzione da parte della politica, lo mettono continuamente a repentaglio, con grave danno non solo per la nostra storia che, a volte, viene cancellata, ma anche per l’economia. Un bene monumentale chiuso significa, infatti, meno attrazione turistica, quindi minori entrate. Il nostro obiettivo è quello di evitare il disfacimento del nostro patrimonio artistico. Per questo motivo, periodicamente presenteremo una black list dei monumenti che corrono i maggiori rischi. Tante le segnalazioni pervenute, segno che i cittadini hanno a cuore la salvaguardia del nostro patrimonio culturale. Ovviamente ci auguriamo che il numero si fermi e che vengano cancellati alcuni siti, segno che le istituzioni preposte si sono attivate per la salvaguardia del bene”.

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