Grande recupero nell’area paesaggistica - QdS

Grande recupero nell’area paesaggistica

Rosario Battiato

Grande recupero nell’area paesaggistica

venerdì 04 Novembre 2011

Forum con Alessandro Ferrara, sovrintendente Beni culturali di Ragusa

Siamo giunti al suo primo anno di attività come sovrintendente di Ragusa. Può farci un bilancio?
“L’esordio è stato bellicoso, perché il mio predecessore, l’architetto Vera Greco, ha lasciato l’incarico dopo aver ottenuto l’approvazione del Piano paesaggistico. Al mio insediamento ho trovato la popolazione in tumulto perché, secondo alcuni, nella stesura del piano non c’era stata adeguata concertazione. Per gli accaniti oppositori il lavoro compiuto durante la gestione Greco poteva essere migliorato dando maggiore attenzione al dialogo. Personalmente mi sono trovato a   confutare queste posizioni, poiché quel piano si fondava su basi scientifiche, anche se, chiaramente, come ogni piano, dopo il periodo di osservazione, ci sarebbe stato modo per discuterne con i diretti interessati”.
Poi il Tar ha bloccato tutto.
“Proprio durante questa fase di ulteriore concertazione è arrivato lo stop. Il primo settembre il Tar di Catania, al quale avevano fatto ricorso il Comune e la Provincia di Ragusa, nonché altri Comuni del circondario, ha pubblicato la sentenza con la quale annullava l’adozione del piano. Adesso la situazione è molto più complessa perché la Soprintendenza sarà costretta a barcamenarsi per gestire adeguatamente il territorio. Basti pensare che Ragusa è una Provincia che attrae moltissimo gli operatori delle rinnovabili, specialmente per il fotovoltaico. Sto riuscendo ad arginare il fenomeno avendo opposto ricorso al Cga e cercando, contemporaneamente di attivare anche un altro tipo di vincolo, così come previsto all’articolo 5 della legge regionale 15 del 1991, che consente l’immodificabilità temporanea assoluta nelle more dell’adozione del piano. Pertanto ai sensi dell’articolo 4 del Pears (Piano energetico ed ambientale della regione siciliana, ndr) la conferenza dei servizi non approva i siti fotovoltaici e li trasmette così come sono alla giunta regionale che non dovrebbe esprimere un’opinione avversa”.
Si è trattato di una sentenza inaspettata?
“Non se l’aspettava la Soprintendenza né il servizio del piano paesaggistico di Palermo. Il Tribunale ha deciso nel merito il 12 maggio, ma poi ha comunicato la sentenza solo a settembre. Tra l’altro il Tar di Catania ha bloccato il Piano dando come motivazione fondamentale l’assenza della Valutazione ambientale strategica (Vas), contrariamente a quanto fatto dal Tar di Palermo che per lo stesso motivo non aveva concesso la sospensiva per il Piano paesaggistico di Caltanissetta. Ad ogni modo mi permetto di dire che si è trattato di una vittoria di Pirro. Chi ha usato toni trionfalistici dopo la sospensiva non ha ben compreso che adesso si apriranno le strade per i distruttori del paesaggio costringendo gli uffici che rappresentano a prendere misure di salvaguardia molto più restrittive. Il grande lavoro compiuto nella redazione del Piano, cioè coniugare sviluppo e tutela, viene adesso completamente a cadere”.
Altre azioni compiute in questo primo anno di attività?
“C’era un forte pregresso nel campo della paesaggistica a causa di numerose pratiche arretrate. Ho creato una task-force che nel giro di pochi mesi ha recuperato il pesante deficit. Adesso c’è il solito mese fisiologico, ma c’è stato un grande lavoro di recupero. Nei mesi scorsi, in occasione dei festeggiamenti per l’Unità d’Italia, è stata inoltre allestita una splendida mostra con una collezione che era appartenuta a Salvatore Quasimodo”.
Il personale è sufficiente per gestire un territorio ricco e complesso come quello della provincia di Ragusa?
“Esiste uno splendido patrimonio con serie difficoltà di gestione, perché al momento ci sono soltanto 4 dirigenti con 7 altre unità operative vacanti. In totale posso contare su un organico di circa 60 dipendenti, perché i due parchi archeologici e il museo interdisciplinare hanno assorbito risorse umane. La situazione finanziaria resta assai complessa, non avendo neanche risorse a sufficienza per finanziarie le missioni. Per fare fronte alle esigenze del funzionamento sono stato costretto ad espormi in prima persona”.
 

 
“Si deve comprendere che senza tutela non può esserci alcun tipo di sviluppo per il nostro territorio”
 
A proposito dell’utilizzo dei Fondi Ue, qual è lo stato della programmazione?
“Abbiamo avuto finanziato un progetto per circa 250 mila euro per inserire nel territorio provinciale segnaletica e totem elettronici al fine di mettere in evidenza monumenti, luoghi panoramici ed archeologici e quanto di significativo insiste nel territorio ragusano. Pur non essendo riusciti ad ottenere finanziamenti per nuovi eventi, abbiamo offerto spesso il patrocinio gratuito e partecipato a manifestazioni organizzate da altri enti come, Ergasterion, appuntamento annuale, rivolto ai giovani archeologi che vorrebbero avere un’occasione, una chance, una possibilità di sperimentarsi nel settore nel quale si sono specializzati. Abbiamo anche ricevuto un altro finanziamento per il restauro della chiesa madre di Comiso, che è la più grande del Val di Noto, e un ultimo per un intervento di somma urgenza a Vittoria”.
Nutrite altre aspettative prima che si chiuda questa fase di finanziamenti europei?
“In realtà ci sono stati altri progetti ammissibili ma non finanziati, come la Torre di Scicli o la torre Cabrera di Pozzallo. Speriamo ancora in questo altro 30 per cento di risorse del Por Fesr 2007-2013”.
Bisogna comprendere che proprio il patrimonio culturale può essere un volano per lo sviluppo.
“La provincia di Ragusa può vantare uno straordinario patrimonio, però è, appunto, necessario capire che senza tutela non può esserci alcun tipo di sviluppo per il nostro territorio”.
 

 
Curriculum
 
Alessandro Ferrara si è laureato in Architettura nel 1982. Dal 1989 al 1990 è stato dirigente tecnico presso il Genio Civile di Caltanissetta per poi passare alla Sovrintendenza di Caltanissetta, attività che avrebbe svolto fino al 2001. Dal 2005 al 2010 è stato dirigente responsabile del Servizio per i Beni architettonici della Sovrintendenza dei Beni culturali ed ambientali di Caltanissetta. Da un anno svolge l’incarico di Sovrintendente della provincia di Ragusa.

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