Donazione organi, in Sicilia i contrari si attestano al 58% - QdS

Donazione organi, in Sicilia i contrari si attestano al 58%

Margherita Montalto

Donazione organi, in Sicilia i contrari si attestano al 58%

mercoledì 30 Novembre 2011

In Sicilia muoiono ogni anno circa 50-60 persone per non aver ricevuto in tempo un organo. Contro il 32,7% che è la media nazionale. Sparacino (Crt): “Grave carenza”

CATANIA – Per comprendere il senso della donazione e del trapianto di organi, tessuti e cellule è necessario diffondere una corretta informazione volta a sensibilizzare la popolazione. Donare è  espressione di altruismo soprattutto se la donazione di organi dopo la  propria morte salverebbe diverse vite. “Non c’è aspetto relativo al trapianto che non abbia suscitato interrogativi di natura morale e filosofica, psicologica ed economica” così si è espresso il Comitato Nazionale per la Bioetica. Le persone devono sapere per chiarimento che “Non dare l’assenso alla donazione degli organi di un proprio familiare, che non ha espresso la propria volontà in merito alla donazione, non comporta un prolungamento delle cure intensive, perché quando viene diagnosticata la morte ormai non c’è più nulla da fare e gli organi che non vengono donati saranno sprecati”.
 
Infatti le problematiche relative al concetto della donazione riguardano la confusione relativamente al concetto di morte; parte dell’opinione pubblica percepisce la nuova definizione di morte cerebrale come frutto di risparmio di risorse sanitarie; timore del commercio di organi; garanzia di reale accertamento della morte cerebrale; pietà nei confronti del cadavere: largamente diffusa è l’idea  che il rispetto per il cadavere coincida con la sua integrità; la fede ulteriore deterrente – alterata concezione del culto dei morti; donazione samaritana – eroismo e pentimento.
 
Da questi timori però ci si può liberare grazie all’informazione e alla divulgazione di iniziative promosse dalle associazioni di settore “al fine di favorire una maggiore consapevolezza sull’importanza di sottoscrivere la dichiarazione di volontà sulla donazione di organi, tessuti e cellule e far accrescere la conoscenza sui benefici del trapianto”. Permettere al cittadino di sentirsi consapevole della scelta di donare vuol dire renderlo partecipe del fatto che il suo gesto è carico di responsabilità verso “l’altro”, ma è anche un modo per confermare la trasparenza e l’efficacia del sistema pubblico che si interessa di trapianti e un atto di fiducia verso la rete trapiantologica.
“Il trapianto è un intervento completamente gratuito per il paziente in quanto rientra nei livelli essenziali di assistenza (LEA), ossia le prestazioni e i servizi che il SSN è tenuto a fornire a tutti i cittadini. Alla base dei notevoli progressi compiuti negli ultimi anni in Italia, in materia di trapianti, vi sono un’organizzazione su scala nazionale, interregionale, regionale e locale sempre più efficiente, campagne di sensibilizzazione mirate ed efficaci e un livello di formazione dei medici eccellente”. Questo è quanto viene illustrato dal Ministero della Salute.
Il direttore del Centro Regionale Trapianti Vito Sparacino spiega che: “Siamo in una fase di sostanziale stabilità e quindi permane la carenza di donazioni alla quale si intende porre riparo con il decreto assessoriale. Le regioni più virtuose in Italia sono Toscana, Piemonte, Veneto. La maglia nera va a Puglia, Campania, Calabria e Sicilia (tra le grandi regioni). In Sicilia muoiono ogni anno per non avere ricevuto in tempo un trapianto di fegato circa 50-60 persone. Mentre i trapiantati sono circa 80. La mortalità in lista per trapianto di rene è ovviamente molto più bassa perché si ricorre alla dialisi e non può essere quantizzata in termini di morti per anno. La mortalità di pazienti in attesa di un trapianto di cuore è abbastanza bassa: iscriviamo ogni anno circa venti pazienti e ne trapiantiamo altrettanti, per cui si può dire che il trapianto di cuore è in atto l’unica tipologia di trapianto per la quale abbiamo un soddisfacimento quasi completo del fabbisogno”.
 

 
Normativa. La dichiarazione di volontà sulla donazione
 
“La dichiarazione di volontà a donare organi e tessuti è regolamentata dalla legge n.91 del 1 aprile 1999 e dal DM dell’8 aprile 2000. L’art 4 della legge n.91/99 introduce il principio del silenzio assenso, in base al quale a ogni cittadino maggiorenne viene chiesto di dichiarare la propria volontà sulla donazione dei propri organi e tessuti, dopo essere stato informato che la mancata dichiarazione di volontà è considerata quale assenso alla donazione. Tale principio non è tuttavia ancora in vigore. Per il momento la manifestazione della volontà è regolamentata dall’art. 23 (disposizioni transitorie) che introduce il principio del consenso o del dissenso esplicito. A tutti i cittadini viene data la possibilità (non l’obbligo) di esprimere la volontà in merito alla donazione dei propri organi. Attraverso la dichiarazione di volontà ogni singolo cittadino ha la possibilità di esprimersi liberamente, facendo in modo che, in caso di morte, la sua volontà non venga violata dalle decisioni altrui, sia che si tratti di una dichiarazione favorevole alla donazione che sfavorevole (si può anche decidere di lasciare per iscritto di non voler diventare un donatore). Per i minori sono i genitori a decidere. Se uno dei due è contrario, il prelievo non può essere effettuato. Il cittadino può modificare la dichiarazione di volontà in qualsiasi momento. Sarà ritenuta valida l’ultima dichiarazione prestata.
 

 
In Sicilia solo 63 donazioni nel 2010
 
PALERMO – Il DA a cui Sparacino fa riferimento è stato pubblicato sulla Gurs della Regione Sicilia – PARTE I n. 46 45 del 04.11.2011 con data 8 settembre 2011 concernente “Interventi per l’incremento delle attività di donazione, di prelievo e di trapianto di organi e di tessuti” nel quale è stato specificato che “il trapianto di organi e di tessuti rappresenta un’attività sanitaria ad alta valenza sociale, il cui potenziamento, in termini numerici e di qualità dei risultati, è in grado di garantire ad un numero sempre maggiore di persone affette da gravi insufficienze di organo ed alle loro famiglie una migliore qualità di vita, oltre che il contenimento dei costi sotto il profilo economico e sociale.
Dalla relazione presentata dal coordinatore regionale trapianti sull’attività di donazione e trapianto registrata nel 2010, risulta che i potenziali donatori segnalati in Sicilia sono stati 150, pari a 29 per milione di popolazione, che le opposizioni sono state del 58%, valore nettamente superiore alla media nazionale (32,7%) e che l’attività di donazione ha consentito di effettuare 63 donazioni di organi, con una riduzione di due unità rispetto al 2009.
Segue ancora che: “Il finanziamento regionale annuo da destinare al programma può essere stabilito in € 500.000,00 per il periodo 1 settembre-31 dicembre 2011 e € 2.500.000,00 per il periodo 1 gennaio-31 dicembre 2012 e che tale spesa graverà sul fondo sanitario regionale”.

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