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Palermo – Gli usurai sono dei professionisti e le denuncie scarseggiano

Claudia Cali

Palermo – Gli usurai sono dei professionisti e le denuncie scarseggiano

sabato 10 Dicembre 2011

In pericolo sarebbero adesso anche le famiglie. L’allarmante report della Guardia di Finanza. Moltiplicati per 20 volte i sequestri di beni. Sempre più stranieri coinvolti

PALERMO – È sensibile l’aumento dei sequestri di beni di usurai che passa da un valore di 400 mila € nel 2010 a 7,8 milioni di euro nel 2011. Aumentano anche gli arresti per usura: a Palermo e provincia sono nove gli arrestati, uno soltanto nel 2010. Non si è però registrato lo stesso aumento nelle denunce. Sono soltanto sei i palermitani che hanno deciso, nel 2011, di denunciare l’usura e cosa ancora più grave, secondo gli esperti, “l’usuraio viene percepito come un amico disposto ad aiutarti nei momenti di difficoltà”. Ciò avviene perché “esiste un problema di dipendenza psicologica dell’usurato nei confronti dell’usuraio e la crisi economica incide su queste forme di microcriminalità. Se tutti denunciassero sarebbe più facile anche per noi contrastare l’usura”, afferma il procuratore Francesco Messineo intervenuto al convegno su “Usura, problema sociale” promosso dalla Camera di commercio e dal nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo.
Ad alimentare questo fenomeno, ancora oggi diffuso e sommerso, l’attuale crisi congiunturale che spinge l’imprenditore in difficoltà a rivolgersi alla criminalità organizzata, piuttosto che alle banche con piani di rientro dal credito in tempi record. E non aiuta neanche il nuovo accordo siglato a novembre da Abi e imprese sulle segnalazione degli sconfinamenti bancari. Dal 1° gennaio 2012 le banche italiane dovranno segnalare alla Centrale Rischi i crediti scaduti o sconfinati da più di 90 giorni, anziché 180 giorni. Secondo gli esperti la riduzione dei termini da 180 a 90 giorni finirà, inevitabilmente, anche in considerazione della crisi economico-finanziaria, con l’aggravare le difficoltà finanziarie di non poche piccole e medie aziende.
Ma il fenomeno non coinvolge soltanto le imprese palermitane, secondo il nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza sono in pericolo anche i professionisti e le famiglie. In aumentano anche i casi di usura in diverse etnie: cinesi, filippini e altri erogano prestiti a tassi onerosi in cambio di passaporti.
“L’ultima inchiesta – afferma il tenente colonnello del Nucleo della polizia tributaria di Palermo, Geremia Guercia – ha portato in carcere due filippini, di giorno badanti e di sera usurai. Ma non ci sono contatti tra gli italiani e gli stranieri, inoltre non esiste più, rispetto al passato, il classico ‘cravattaro’. Oggi l’usura ha raggiunto un certo livello di professionalità, con una organizzazione ben oleata”.
 

 
Usura giornaliera. I prestiti-lampo con interessi del 60-70%
 
PALERMO – Di fronte ai dinieghi delle banche ed alla necessità di denaro impellente, assistiamo a casi di usura giornaliera, con prestito e restituzione nell’arco di 24 massimo 48 ore, e con una richiesta di interessi usurai che, in una sola settimana, può giungere al 60-70 per cento”,  afferma preoccupata Rosanna Montalto dello sportello legalità della camera di commercio. Dalle analisi della Montalto emergono criticità legate anche alle lungaggini e rinvii dell’iter giudiziario, con il 18 per cento dei reati caduto in prescrizione. Il rinvio a giudizio entro due anni arriva solo nel 9 per cento dei casi, e appena il 5 per cento diventa una sentenza di primo grado.
“Dobbiamo dare un segnale forte a tutte le vittime, dichiara il generale Stefano Screpanti – nel senso che tutte devono sentirsi convinte che qualora si rivolgono alle autorità, potranno trovare ascolto, attenzione, e un meccanismo istituzionale che si aziona per difenderle e tutelare i loro interessi”.

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