La Regione s’indebita e i fondi Ue si perdono - QdS

La Regione s’indebita e i fondi Ue si perdono

Stiben Mesa Paniagua

La Regione s’indebita e i fondi Ue si perdono

mercoledì 21 Dicembre 2011

È stato firmato un prestito di 954,79 milioni di euro con la Cassa Depositi. Il finanziamento per la Sicilia sarà diviso in due tranche

PALERMO – E alla fine è arrivato il tanto annunciato mutuo per gli investimenti della Regione. Ieri, infatti, nei locali dell’assessorato regionale per l’Economia, è stato firmato il prestito di 954,79 milioni di euro concesso dalla Cassa Depositi e Prestiti alla Regione siciliana. La cosa paradossale della notizia è che contemporaneamente l’Amministrazione dell’Isola rischia di lasciare sul piatto diversi stanziamenti, ottenuti tramite i Fondi strutturali europei, non spesi. O almeno da spendere entro la fine del 2011 nell’ottica della cosiddetta regola n+2. Che è un po’ come se una famiglia decidessi di indebitarsi per andare a fare la spesa, e nel frattempo lasciasse marcire ed ammuffire verdura, frutta e alimenti vari nella dispensa.
Secondo quanto dichiarato dall’assessore regionale per l’economia, Gaetano Armao: “Il mutuo firmato permetterà di avviare investimenti strategici sul territorio siciliano in grado di innescare processi di sviluppo autonomo, di sostegno alle imprese e di accompagnamento alla iniziativa degli imprenditori più intraprendenti”.
Il finanziamento dovrebbe essere diviso in due tranche: La prima, pari a 651 milioni di euro è destinata a spese di investimento, trasferimenti in conto capitale a Enti locali ed enti sottoposti a vigilanza, manutenzioni straordinarie, acquisto di impianti, cofinanziamenti ed altri investimenti. La seconda pari a 303,36 milioni di euro ha per scopo il Piano straordinario per la conservazione, la messa a reddito e la valorizzazione dei beni culturali, forestali e del patrimonio costiero di proprietà regionale.
“Sono queste le misure di cui la Sicilia ha bisogno e le uniche in grado di sostenere l’Isola nella fuoriuscita dalla crisi”. Ha sostenuto ancora l’assessore.
“L’attuale stock di indebitamento della Regione – ha spiegato – corrisponde a meno di 1/5 del bilancio annuale e nella sua consistenza è in gran parte dovuto peraltro alla gestione del decennio precedente e imputabile prevalentemente al settore sanitario, è assolutamente in linea coi i livelli di rimborso sostenibili, come è ampiamente documentato attraverso l’Osservatorio del fabbisogno finanziario della Regione siciliana e rappresenta, peraltro, un segnale della recuperata credibilità finanziaria della Sicilia che a seguito dell’azione di risanamento del Governo Lombardo è riuscita nel 2011 a riportare il livello della spesa corrente a quello di dieci anni prima (2001), raddoppiando, al contempo, gli investimenti rispetto al medesimo periodo. Questa linea di credito si affiancherà alle iniziative a sostegno dell’economia che abbiamo varato di recente, quali il credito d’imposta e il microcredito alle famiglie”.
E mentre a Palermo il Governo regionale firmava “l’indebitamento”, da Bruxelles il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, a proposito dei fondi europei che l’Italia rischia di perdere a fine anno, dichiarava: “Esistono per il 2011 rischi che riguardano ai programmi del Fondo sociale europeo soprattutto della Sicilia”.

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