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Tir e forconi: tocca all’Italia – La protesta siciliana riprodotta ovunque

Rosario Battiato

Tir e forconi: tocca all’Italia – La protesta siciliana riprodotta ovunque

martedì 24 Gennaio 2012

Il pacchetto "Cresci Italia" del governo mette in agitazione diverse categorie

PALERMO – La Sicilia bloccata dai tir di Forza d’Urto e dagli agricoltori del movimento dei Forconi ha ripreso lentamente a muoversi. Il lento ripristino della normalità, dopo cinque giorni di manifestazioni che sono costati all’Isola quasi mezzo miliardo di euro, non corrisponde a quanto sta avvenendo nel resto d’Italia, dove, invece, la protesta sta cominciando. Il pacchetto “cresci Italia” ha fatto scoccare la scintilla di altri blocchi che stanno cominciando a schiacciare il Paese intero, così come avevano fatto con l’Isola.
Il ministero dell’Interno ha finalmente ammesso di seguire con molta attenzione le proteste dei camionisti, attestando come Roma non abbia affatto sottovalutato il flusso di manifestazioni che per cinque giorni ha messo a ferro e fuoco la Sicilia sbriciolando lo 0,5 per cento del Pil isolano. Il ministro Anna Maria Cancellieri ha specificato come “per quanto riguarda i fatti siciliani siamo stati veramente presenti con sale di crisi aperte 24 ore su 24 per seguire l’ordine pubblico nazionale e soprattutto per monitorare in ogni suo punto il fenomeno”. Spostandoci sul fronte nazionale la Coldiretti ha spiegato come “con l’86 per cento dei trasporti commerciali che in Italia avviene su strada, lo sciopero dei Tir mette a rischio la spesa degli italiani soprattutto per i prodotti più deperibili come il latte, la frutta e la verdura che non riescono a raggiungere gli scaffali dei mercati”.
 
Così mentre sulla penisola la tecnica dei forconi trova ampio seguito in Sicilia ci vorranno ancora 36 ore per il ripristino alla normalità. Lo ha spiegato Eduardo Brancato, segretario regionale della Figisc, la federazione che raggruppa i gestori degli impianti di carburante. “In Sicilia – ha spiegato – dove ci sono 2.400 impianti, ci vorranno oltre 25 milioni di litri di carburante e le autobotti possono portare al massimo 36.000 litri per viaggio, ma autisti e cisterne non sono illimitati”.
 
Stessi tempi per ripristinare la normalità nei supermercati, dove parte degli scaffali rimane vuota in attesa dei rifornimenti che sono già in corso.
Buone notizie arrivano dall’incontro di sabato scorso in Regione tra Pier Carmelo Russo e le sigle degli autotrasportatori per la ricostituzione della Consulta regionale dell’autotrasporto. Una nota ha confermato l’accordo raggiunto su “espulsione dagli organismi associativi dei componenti condannati con sentenza, anche non definitiva, per reati di mafia ma anche divieto di designare nella Consulta regionale dell’autotrasporto rappresentanti che abbiano riportato condanne, anche non definitive, per reati contro la pubblica amministrazione o per violenza o minacce consumate durante lo svolgimento di scioperi e manifestazioni che interessino il settore dei trasporti”. Hanno siglato il documento: Assotrasport, Aitras, Assiotrat, Confartigianato, Confindustria, Fai, Fita e Lega delle cooperative, ma resta tutto aperto per altre adesioni.
Le rimostranze, hanno ricordato i camionisti, non si fermano ai giorni di sciopero della settimana scorsa, perché non sono ancora venute meno le ragioni della protesta. A ricordarlo ci ha pensato Fabio Granata, uomo di di Fini in Sicilia e vicecoordinatore nazionale di Futuro e libertà. “Per Fli la battaglia per ottenere dal Governo Monti un almeno parziale riconoscimento delle prerogative statutarie sulle accise e sui tributi, alla luce dell’enorme contributo dato alla raffinazione del greggio dai nostri stabilimenti e dello spaventoso costo ambientale e umano, in termini di patologie, rappresenterà un impegno concreto di queste settimane”.
 


Sciopero nazionale. L’Autorità minaccia sanzioni. In Sicilia non si è mossa
 
ROMA – “I blocchi causati dalla protesta degli autotrasportatori, che in queste ore stanno progressivamente paralizzando molte zone d’Italia, sono inaccettabili. Come presidente dell’Autorità di garanzia sugli scioperi sono in costante contatto con le Prefetture delle città interessate e posso sin d’ora anticipare, che oggi stesso verrà aperto un procedimento per valutare le sanzioni da irrogare a chiunque stia violando la legge e danneggiando i cittadini, nel loro diritto ad usufruire di servizi pubblici essenziali. Ricordo che il codice di autoregolamentazione, nel settore del trasporto merci, prevede che ‘la proclamazione della protesta non deve prevedere l’effettuazione di blocchi stradali o di iniziative già sancite e sanzionate dal codice della strada in materia di circolazione stradale”. Così Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di Garanzia sugli scioperi.
Intanto Unatras (Unione nazionale delle associazioni dell’autotrasportatori-merci di cui fanno parte Confartigianato Trasporti, Cna Fita, Fai, Fiap L., Sna/Casartigiani, Unitai) dichiara di non partecipare alle iniziative di protesta in corso in queste ore, ritenendola “inutile”.

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