Tir, Miccichè mette il cappello sulla protesta: “È una vera e propria rivoluzione siciliana” - QdS

Tir, Miccichè mette il cappello sulla protesta: “È una vera e propria rivoluzione siciliana”

Rosario Battiato

Tir, Miccichè mette il cappello sulla protesta: “È una vera e propria rivoluzione siciliana”

mercoledì 25 Gennaio 2012

Il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, calibra il tiro: “Mafiosi facevano il servizio d’ordine della protesta”. Il leader di Grande Sud e la moda dei politici isolani: sparare contro Roma quando si è all’opposizione

PALERMO – La protesta dilaga nel resto d’Italia e i blocchi ancora fino alla mattinata di ieri coinvolgevano 5 caselli autostradali. E mentre la Confcommercio lancia l’allarme sul rischio spesa per l’assenza dei prodotti negli scaffali dei supermercati in Sicilia, è tempo di analisi per i cinque pesantissimi giorni di manifestazioni della scorsa settimana.
È tornato a parlare Ivan Lo Bello, dopo le accuse di infiltrazioni mafiose che Confindustria Sicilia aveva lanciato ai presidi stradali promossi dal Movimento dei Forconi e Forza d’urto. “C’è un grande equivoco: non ho mai detto che il ‘Movimento dei Forconi’ è un movimento di mafiosi. Se ci sono state, e abbiamo l’evidenza, infiltrazioni mafiose ai danni del movimento il movimento ne deve prendere atto. Noi abbiamo lanciato il nostro allarme anche per tutelare la manifestazione”. Insomma calibra il tiro il presidente dell’associazione degli industriali isolani spiegando come, da parte sua, ci sia un enorme rispetto dei manifestanti “che in questi giorni hanno messo in campo queste iniziative, perché oggettivamente in Sicilia c’è un malessere sociale rilevantissimo”.
Dati oggettivi alla mano il Pil isolano è tornano quello della metà degli anni Novanta, anche se proprio la manifestazione di questi giorni l’ha ulteriormente abbassato dello 0,5%. “Le persone che hanno manifestato – ha spiegato Lo Bello – sono disoccupati, imprenditori che hanno dovuto chiudere le loro aziende: per loro ho il massimo rispetto e la massima solidarietà”. Secondo il numero uno di Confindustria Sicilia però “il problema va analizzato in maniera più ampia” perché parallelamente alla protesta sacrosanta si è svolta una manifestazione “un po’ più forte e violenta da parte del settore dell’autotrasporto”. Tuttavia si ribadisce anche come “all’interno dei blocchi erano presenti mafiosi conosciutissimi” perché svolgevano “una sorta di servizio d’ordine parallelo che in alcuni comuni ha imposto la chiusura dei negozi, in nome di una solidarietà ai manifestanti, ed erano esponenti legati direttamente o indirettamente a Cosa Nostra”.
Diversa la posizione di Gianfanco Miccichè, leader di Grande Sud, che fa riferimento a tutto il classico armamentario meridionalista e indipendentista per parlare di rinascita isolana. “Quando a scendere in piazza è un intero popolo, si è davanti a una vera e propria rivoluzione”. Peccato solo che l’ex sottosegretario alla presidenza, pronto a rivendicare il diritto della protesta, sia stato nel governo fino a pochi mesi fa.
 


Cancellieri al Senato. “Fermezza e dialogo”. Oggi l’incontro Monti-Lombardo
 
ROMA – “Continueremo a seguire questa vicenda con la massima attenzione. Auspico che prevalga il senso di responsabilità. Sono in corso indagini per accertare la presenza di elementi della criminalità organizzata tra i manifestanti”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, nella sua informativa al Senato sul blocco dei tir dei giorni scorsi in Sicilia. “I disagi in Sicilia e nelle altre regioni sono stati affrontati coniugando fermezza e dialogo – ha continuato – la situazione in Sicilia è al momento in via di normalizzazione, anche se in alcune zone dell’Isola permangono disagi”.
Intanto, il premier Mario Monti a Bruxelles, rispondendo a una domanda sul blocco dei tir e sull’incontro in programma con il governatore dell’Isola, Raffaele Lombardo, ha detto: “Domani (oggi, ndr) incontrerò il governatore Lombardo, non posso e non devo dire adesso che cosa gli dirò, sia perché lo dirò a lui, sia perché ciò che gli dirò risulterà da un’analisi approfondita e aggiornatissima della situazione”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017