L’assemblea regionale siciliana prepara tagli ridicoli - QdS

L’assemblea regionale siciliana prepara tagli ridicoli

Raffaella Pessina

L’assemblea regionale siciliana prepara tagli ridicoli

martedì 31 Gennaio 2012

Annunciati da Cascio: 10 non 15 per cento delle indennità di carica. Ma l’equiparazione della lr 44/65 non lo consente

PALERMO – Ultima seduta Ars del mese di gennaio (la quinta dall’inizio del 2012)  quella di questo pomeriggio e che sarà principalmente dedicata al dibattito politico sulle dichiarazioni rese la scorsa settimana dal presidente della Regione Lombardo in merito agli esiti dell’incontro che ha avuto a Roma con il premier Mario Monti.
Molte erano le richieste della Sicilia per uscire da questo stato di prostrazione economico sociale in cui si trova la nostra Regione. Lombardo ha relazionato puntualmente ma si prevedono scontri in Aula tra maggioranza ed opposizione. Nella stessa seduta di oggi, se ci sarà il tempo è prevista anche la discussione sulle conclusioni della Commissione di indagine sulla formazione professionale. Come si ricorderà, due erano le sottocommissioni nominate dall’Ars: una, per occuparsi dell’operato della partecipata Sicilia e Servizi , che ora è stata messa in liquidazione, e l’altra per monitorare  la situazione della formazione professionale in Sicilia.
Intanto è notizia di questi giorni dei tagli ai costi della politica e che riguardano deputati nazionali e senatori a partire dal mese di febbraio. Di conseguenza anche i deputati regionali si adegueranno alle normative, vista la legge del 1965 che li equipara, con onori ed oneri al Senato della Repubblica . Anche se con qualche modifica. Il Governo infatti ha deciso di tagliare a Roma del 15% i compensi per quei deputati che ricoprono cariche all’interno del Consiglio di Presidenza e di coloro che sono presidenti di Commissioni legislative. Si tratta in pratica di andare a tagliare quelle voci che compongono l’articolato ed elevato compenso dei deputati regionali o nazionali che siano.
In Sicilia a quanto pare l’adeguamento per questa legislatura recepirà un taglio del 10%, mentre dalla prossima addirittura del 20%. Il taglio comunque riguarderà solo l’indennità di quella carica e non di tutto il compenso percepito dal deputato. Prevista anche un’ammenda per i deputati che non si presentano nelle sedute di Commissione. Intanto nasce in Sicilia il sistema di monitoraggio e razionalizzazione della spesa. L’organismo dovrà definire i fabbisogni standard dei programmi di spesa dei dipartimenti regionali. Il Comitato, formato da dirigenti e funzionari regionali, ha come campi d’indagine il funzionamento degli uffici centrali e periferici; spese per la promozione, propaganda e iniziative direttamente promosse; collegamenti marittimi; il trasporto pubblico locale; fondo unico del precariato; formazione professionale e percorsi formativi; spese per la forestazione e la difesa dell’ambiente; gestione di impianti idrici per la produzione dell’acqua dissalata; sportelli multifunzionali; attività sportive; spese per parchi e riserve. Inoltre si registra una presa di posizione da parte di Giovanni Barbagallo del Pd sul disegno di legge predisposto dal Governo e che riguarda la abolizione dell’istituto delle province .
 
“Il disegno di legge – ha dichiarato Barbagallo – non persegue nè l’obiettivo della riduzione dei costi della politica nè quello della semplificazione istituzionale. Si potrebbe verificare, infatti, la nascita di un numero di liberi consorzi comunali di gran lunga superiore a quello delle attuali province regionali. Quello che esce dalla porta potrebbe rientrare dalla finestra con in più il rischio di creare nuovi centri di potere, senza alcun risparmio e, soprattutto, senza realizzare il necessario riordino delle autonomie locali”. “Occorre, invece – aggiunge  Barbagallo – puntare al decentramento e ricondurre tutti gli enti locali alle loro specifiche competenze. Così com’è il disegno di legge della giunta lombardo non potrà essere approvato dall’Aula Il recepimento dell’articolo 23 del decreto Monti -conclude Barbagallo-  può essere valutato soltanto se si approvano sostanziali modifiche anche perchè sullo stesso potrebbe intervenire l’eccezione di incostituzionalità già presentata da alcune regioni del Nord”.

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