Da una parte c’è il sindaco Giuseppe Alfano, che indica l’ex primo cittadino Pippo Digiacomo come reale colpevole di tale disagio, dall’altra il deputato regionale del Pd che annuncia da anni la “morte” del Comune. Le accuse reciproche non sono infatti argomento nuovo per i due politici che, oltre al Palazzo di città, si sono sempre contesi la paternità dell’aeroporto ipparino. Adesso, però, non si parla solo di ipotesi ma di cifre certe che hanno fatto piombare il Comune in un profondo buio amministrativo. Dall’opposizione, intanto, arrivano pesanti critiche verso l’attuale amministrazione.
"Chiunque accusi l’amministrazione in carica – ha detto – e sopratutto il sottoscritto di sperperi di denaro lancia solo accuse generiche, tipiche di una demagogia inutile e prive di un riscontro puntuale. Ho fornito dati dettagliati sulle cause di una situazione debitoria che ho dimostrato risalire al decennio della precedente amministrazione”.
Al Comune, intanto, proseguono i controlli: qualche giorno fa la Polizia ha prelevato degli incartamenti. Massimo riserbo, però, sulla perquisizione.
COMISO (RG) – Toccherà a tre commissari il coordinamento delle attività di risanamento. L’organismo, che dovrebbe essere nominato entro febbraio, sarà composto da tre membri che affiancheranno gli uffici comunali in questa difficile situazione. Le prime operazioni da compiere riguarderanno l’individuazione dei molteplici debiti e la formulazione di ipotetiche idee per coprirli almeno in parte. Nei prossimi mesi, inoltre, sarà sicuramente intrapresa la dismissione di alcuni beni immobili di proprietà del Comune, al fine di recuperare delle liquidità, e naturalmente un innalzamento delle tasse per i cittadini. L’obiettivo è quello di predisporre, nel giro di qualche mese, una bozza di bilancio riequilibrato che possa assicurare all’ente e al territorio una corretta gestione del bene pubblico. Nel frattempo, però, sono i servizi comunali e, quindi, tutti i contribuenti a risentire di questo clima: i maggiori disagi si segnalano nella nettezza urbana dove i dipendenti, per i mancati pagamenti, hanno lavorato a orario ridotto. (sz)