Ricorso alla class action più facile con il decreto “liberalizzazioni” - QdS

Ricorso alla class action più facile con il decreto “liberalizzazioni”

Ricorso alla class action più facile con il decreto “liberalizzazioni”

martedì 07 Febbraio 2012

Ampliato l’ambito della tutela: non più diritti identici ma omogenei

CATANIA – Il decreto liberalizzazioni, pubblicato in Gazzetta Ufficiale N. 19 del 24 gennaio 2012, ha compiuto importanti passi in avanti per schiudere ai cittadini le porte della class action, rimasta finora lettera morta o quasi!
L’art. 6 del decreto modifica l’articolo 140-bis del Codice del Consumo (d.lgs. 206/2005) specificando, e, di fatto, ampliando, l’ambito della tutela attuabile attraverso l’azione di classe. In via generale, l’azione di classe consente a consumatori o utenti, di chiedere collettivamente un risarcimento di un danno derivato da prodotti difettosi o pericolosi oppure da comportamenti commerciali scorretti o contrari alle norme sulla concorrenza, perché sarebbe troppo oneroso da mettere in pratica individualmente. Un ostacolo che ha reso fino ad ora difficile mettere in campo questa azione, è costituito dal fatto che, per agire collettivamente, dovessero essere lesi situazioni o diritti “identici” di una classe di consumatori.
L’obbligo d’identità, quale requisito di ammissibilità, non si realizzava mai e conseguentemente le azioni proposte venivano respinte. Nella relazione illustrativa al dl, viene fatto l’esempio di una banca d’affari: ogni consumatore, per il solo fatto di aver sottoscritto somme diverse, non potrebbe essere tutelato con una class action perché non titolare “di una situazione giuridica unica e irripetibile”.
Con le modifiche introdotte dal decreto il requisito dell’identità, scompare lasciando il posto ad un più concreto rapporto di omogeneità. I consumatori che si uniscono per la tutela dei propri diritti, non dovranno più trovarsi nella stessa identica situazione giuridica, ma potranno concorrere anche coloro che versano in situazioni analoghe. Il vaglio di ammissibilità delle class action diverrà in tal modo, meno stringente e di conseguenza sarà molto più facile ottenere in generale l’ammissione, ma purtroppo sono rimasti fuori dal dl liberalizzazioni, importanti provvedimenti previsti nella bozza, quali: 1) l’estensione del campo di applicazione; 2) l’abbreviazione dei tempi per la definizione della procedura; 3) la possibilità che l’adesione alla class action possa avvenire anche senza il ministero del difensore; 4) l’istituzione del termine di 90 giorni per la definizione dell’accordo sulla liquidazione del danno, quando il giudice non lo prevede direttamente.
Lo stesso Antonio Catricalà, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ha affermato che hanno tolto semplicemente“qualche granello di sabbia dal meccanismo”, ma speriamo che vengano al più presto riconsiderate ulteriori iniziative che possano semplificare l’iter.

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