Dr Motor: la politica non si fida più - QdS

Dr Motor: la politica non si fida più

Rosario Battiato

Dr Motor: la politica non si fida più

sabato 11 Febbraio 2012

Timori per la situazione debitoria dell'azienda subentrata a SicilFiat. Convocata audizione all’Ars. Nel primo mese del 2012 è crollo per il gruppo molisano: -82,7% rispetto gennaio 2011

PALERMO – Più dubbi che certezze all’ombra di quelli che furono i capannoni industriali della Fiat di Termini Imerese. Ad oggi il centro di produzione automobilistico non sembra voler riporre troppa fiducia nei nuovi padroni della Dr Motor, l’azienda molisana di Massimo Di Risio subentrata al gruppo torinese dopo mesi di estenuanti trattative.
 
Anche il feeling con la politica è stato sempre particolarmente complesso per l’azienda di Macchia d’Isernia, che da una parte è stata invitata a non mollare, quale unica alternativa al tracollo definitivo del polo, e dall’altra ha sempre lasciato una lunga scia di dubbi. L’ultimo atto riguarda la convocazione per la prossima settimana dell’amministratore della Dr Motor e dei sindacati per verificare la situazione debitoria dell’azienda. Intanto nel primo mese del 2012 è crollo vendite per Dr Motor: -82,7% rispetto gennaio dello scorso anno.
Salvino Caputo, presidente della terza commissione dell’Assemblea regionale siciliana, ha fissato l’audizione del Governo regionale, dell’amministratore della Dr Motor e dei sindacati per comprendere se la situazione debitoria in cui versa la società di Di Risio possa fare temere per il futuro dello stabilimento di Termini Imerese e dei lavoratori, che già da tempo lamentano una certa dose di instabilità. “Dopo mesi di incontri e di tavoli tecnici – ha spiegato Salvino Caputo – avevamo sperato nel rilancio del polo industriale di Termini Imerese al fine di salvaguardare i lavoratori e lo sviluppo economico della Sicilia”. Invece da tempo giungono voci non proprio solide sullo stato economico della società, che comunque ha sempre smentito di trovarsi in crisi.
 
“La notizia della situazione debitoria della Dr Motor che dovrà occuparsi della riconversione dello stabilimento – ha sottolineato Caputo – riapre un gravissimo problema che riguarda il futuro dei lavoratori e la stabilità dei livelli occupazionali”. Perplessità che diventano sempre più consistenti, anche a fronte del consistente investimento regionale per rilanciare il polo che potrebbe arrivare fino a 350 milioni di euro. “A questo punto – ha concluso Caputo – occorre sapere se la Dr Motor sarà in grado di portare a termine l’impegno assunto e se le risorse finanziarie della Regione verranno impegnate per assicurare e realizzare un progetto di rilancio e sviluppo economico ed occupazionale del territorio dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese”.
Intanto il mercato non si può dire che sia in una fase brillante, sia a livello generale che particolare. A gennaio 2012 sono state appena 137.119 le nuove auto registrate a gennaio, ben il 16,9% in meno rispetto al primo mese dell’anno precedente. Si tratta del valore più basso registrato negli ultimi 20 anni. Crollano un po’ tutti i valori dell’Oriente tra cui Mazda (-63%), Daihatsu (-57,6%), Subaru (-56,9%), Honda (-49%), Mitusbishi (-45,8%), Suzuki (-32,8%), Toyota (-29,8%), Nissan (-15,7%), ma non se la cavano bene neppure le francesi come Renault (-36,4%), Peugeot (-10,6%) e Citroën (-6,3%). Il record di salto indietro, rispetto gennaio 2011, spetta tuttavia alla DR Motor che fa segnare un preoccupante -82,7%.

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