Lettera motivazionale, per trovare lavoro. Il primo vero passepartout verso l'azienda - QdS

Lettera motivazionale, per trovare lavoro. Il primo vero passepartout verso l’azienda

Stiben Mesa Paniagua

Lettera motivazionale, per trovare lavoro. Il primo vero passepartout verso l’azienda

martedì 06 Marzo 2012

Cercare “un posto”, in un contesto come quello attuale, è un’operazione che richiede una buona strategia. Gli ultimi dati Istat parlano di un tasso di disoccupazione a gennaio pari al 9,2 per cento

PALERMO – Gli ultimi dati Istat parlano chiaro: il tasso di disoccupazione a gennaio 2012 si è attestato al 9,2 per cento, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di un punto rispetto all’anno precedente. E se manca il lavoro per i disoccupati l’unica soluzione è quella di continuare a cercarlo. Trovare “un posto”, in un contesto come quello attuale, è un’operazione che richiede molto “lavoro” e non è per niente semplice. Ci vuole una buona organizzazione e un’ottima strategia.
In un contesto nuovo (quindi escludendo le aziende che già conoscono il candidato), per presentarsi ad un’azienda, i primi strumenti a disposizione di chi cerca lavoro, al di là delle proprie capacità e competenze, sono solo due: la lettera di presentazione (detta anche motivazionale o di accompagnamento) e il curriculum vitae. Questi due strumenti dovrebbero essere redatti ogni volta sapendo qual è il destinatario finale.
Per quel che riguarda la lettera di presentazione, chi cerca lavoro è solito commettere alcuni errori. Il primo madornale sbaglio è quello di non presentarla affatto. Oppure c’è chi dedica grande attenzione al curriculum tralasciando del tutto o quasi la lettera motivazionale, male. C’è chi semplicemente nella lettera trascrive la prosa di quanto già presentato nel curriculum (esperienze lavorative e formative, capacità e competenze), trasformando la missiva in uno strumento ridondante e superfluo.
La lettera di presentazione deve invece raccontare in poche righe (10-15) la motivazione del candidato a svolgere la posizione vacante o richiesta; nonché la maniera attraverso la quale lo stesso è venuto a conoscenza dell’azienda e il perché sia stata scelta quale destinataria della propria candidatura. Il candidato con la lettera dovrà proporre cosa pensa di poter apportare all’azienda con la propria competenza, questo al fine di chiarire al meglio la propria motivazione. Compito principale della lettera di presentazione è riuscire a suscitare curiosità e voglia di approfondire la conoscenza del candidato con un successivo colloquio. La lettera, insieme con il cv, è il primo vero passepartout verso il lavoro.
 


Curriculum vitae. Evitare in modo assoluto le menzogne
 
PALERMO - Per quanto riguarda il curriculum vitae, la prima cosa fondamentale da fare è evitare in modo assoluto le menzogne. Ogni bugia, anche la più banale, potrebbe essere un’arma contro sé stessi. Dato per scontato che gli errori grammaticali, ortografici o di battitura devono essere assolutamente banditi è importante essere sintetici. Ovvero il cv non deve superare mai le due, massimo tre, pagine. Per fare ciò è necessario evitare i giri di parole inutili dando luce alle esperienze che riteniamo più attinenti al lavoro che ricerchiamo. Un modello utile, standard, è il curriculum Europass (evoluzione del curriculum vitae Europeo), individuato dal Consiglio Europeo. Questo modello propone l’inserzione, oltre alle informazioni personali, professionali e formative, anche di quelle competenze non acquisite necessariamente in un corso, ma nella vita: capacità sociali, organizzative, artistiche o le lingue conosciute. Insieme al cv, per finire, si deve allegare la liberatoria, firmata, per il trattamento dei dati personali.

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