Sanità, meno ricoveri acuti nel pubblico - QdS

Sanità, meno ricoveri acuti nel pubblico

Liliana Rosano

Sanità, meno ricoveri acuti nel pubblico

venerdì 23 Marzo 2012

I dati emersi dall’ultimo Rapporto sui ricoveri pubblicato dal ministero della Salute e relativo all’anno 2010. Sono costati 1,6 miliardi contro 2 miliardi di quelli avvenuti nelle strutture private accreditate

PALERMO – La sanità privata accreditata siciliana costa di più al sistema sanitario nazionale.
Dall’ultimo Rapporto sui ricoveri pubblicato dal ministero della Salute, è emerso che in Sicilia nel 2010 i ricoveri acuti (sia in regime ordinario che Day hospital) nelle strutture pubbliche sono costati al sistema sanitario nazionale 1,6 miliardi, mentre per gli stessi ricoveri nelle strutture private accreditate si è speso 2 miliardi. Anche nella riabilitazione le cifre cambiano secondo le strutture pubbliche o private. Nel primo caso si parla di 32 milioni e nel secondo caso di ben 106 milioni. Il privato costa di più anche nella lungodegenza: 8 milioni contro i 6 milioni che sono stati spesi nel 2010 per i ricoveri presso le strutture pubbliche.
 
L’Isola, secondo il Rapporto, ha un tasso di ospedalizzazione standardizzato (per età e sesso) pari a 119,40 contro la media italiana del 115,81. Interessante anche il dato sui ricoveri che riguardano i cittadini non italiani. In Sicilia, nel 2010, ci sono stati 5.278 ricoveri acuti in regime ordinario provenienti dai paesi dell’Unione europea, mentre 955 da paesi europei che non fanno parte dell’UE; 3593 sono stati i pazienti africani, 618 gli americani, 1477 gli asiatici, 38 dall’Oceania e 5 si sono dichiarati apolidi.
Il Rapporto ha registrato un totale di 964.399 dimissioni nel 2010 sia nel settore pubblico che privato. La maggior parte delle dimissioni rientra nel settore degli acuti (907.305) e di questi il 63,9 per cento è stato curato con regime ordinario mentre il 36,1 per cento in day hospital.
Anche nella riabilitazione prevale il regime ordinario (70,1 per cento) anziché il day hospital (29,9 per cento). Infine la lungodegenza registra un 92,5 per cento di ricoveri con il regime ordinario e il 7,5 per cento in day hospital. Sono gli ospedali a gestione diretta ad assorbire la maggior parte del traffico dei ricoveri. Infatti, i dati che emergono sottolineano che il 44,0 per cento dei ricoveri acuti in regime ordinario proviene dagli ospedali a gestione diretta, il 13,0 per cento dai policlinici e il 18,1 dalle casa di cura private.
Il 3,3 per cento dei ricoveri acuti in regime ordinario risulta essere oltre il valore della soglia prevista. Questo significa che ci sono malati ricoverati per più tempo del previsto nelle strutture ospedaliere.
Il 57,9 per cento degli interventi chirurgici in Sicilia è stato effettuato in regime ordinario e con un ricovero dalla durata di più di un giorno, mentre il 39,3 per cento dei ricoveri è stato eseguito nelle strutture ospedaliere ma in day hospital. Per la riabilitazione i tempi si allungano: l’8,7 per cento dei ricoveri ha avuto una degenza superiore addirittura ai 60 giorni. I ricoveri programmati sono stati nel 2010 il 39,4 per cento mentre gli urgenti hanno rappresentato il 57,0 per cento dei ricoveri. Interessante anche il dato sul tumore alla mammella: il 97,3 per cento è risultato essere un intervento programmato e non urgente con un’attesa media di 11,7 giorni prima dell’intervento.

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