Lavoro. Mestieri snobbati dagli isolani.
Il lavoro che c’è. In Sicilia si cercano con il lumicino carpentieri, operai specializzati, elettricisti, saldatori e idraulici. Gli imprenditori costretti a cercare manodopera fuori dall’Isola.
“Basso profilo”. I giovani immigrati possono contare su contratti più stabili, soddisfacendo una domanda di lavoro dal basso profilo che continua ad essere espressa dal sistema produttivo ed economico.
Contano un tasso di occupazione doppio rispetto ai parietà siciliani. Anziché stare con le mani in mano si sbracciano e, se è il caso, pur con una medio-alta scolarizzazione preferiscono adattarsi al mercato del lavoro. Sono i giovani stranieri che risiedono in Sicilia e che rispetto ai pari età “indigeni” (15-30 anni) riescono incredibilmente a penetrare meglio nel mercato del lavoro. In tutto sono 13 mila gli under 30 non italiani che lavorano, pari ad oltre il 40 per cento del totale dei residenti in Sicilia.
A riprova del fatto che, fattori di crisi a parte, in Sicilia il lavoro c’è ma viene snobbato dal siciliano che preferisce sempre “ambire” a qualifiche professionali di un certo livello o magari a qualche “posto fisso” lautamente pagato dalla Regione o dallo Stato. (
continua)