Divario digitale, alla Sicilia 25 milioni di euro - QdS

Divario digitale, alla Sicilia 25 milioni di euro

Rosario Battiato

Divario digitale, alla Sicilia 25 milioni di euro

sabato 31 Marzo 2012

Intervento del ministro dello Sviluppo economico a Confagricoltura academy. L’impegno: entro l’anno prossimo i fondi per ridurre il divario

TAORMINA (ME) – La ricetta sembra convincente. Il ministro Corrado Passera scende in campo in Sicilia e snocciola il suo programma per il rilancio dell’Isola e dell’Italia. Il ministro, durante la seconda giornata dei lavori di Confagricoltura Academy a Taormina, ha tirato in ballo questione energetica, incentivi e digital divide.
Il primo punto del programma di Passera per il rilancio dell’Isola riguarda l’innovazione e l’agenda digitale. “Oggi mi dicevano delle difficoltà degli imprenditori siciliani su questo: siamo già oltre. Ci siamo presi l’impegno entro l’anno prossimo per ridurre ed eliminare il digital divide, ed i soldi sono già stati messi: 32 milioni di cui 25 per questa Regione”.
Secondo il ministro il governo sta lavorando proprio con la Regione per “la banda larga” e anche per “anticipare almeno in parte il lavoro sulla banda ultralarga che comunque rientra nel programma”.
L’altro punto riguarda le rinnovabili, che nel prossimo decreto avranno degli aggiustamenti per rimediare alle storture del passato, come “il livello di incentivazione enormemente più alto sul fotovoltaico”. Altro fronte riguarda il capitale delle imprese. L’uomo chiave del governo Monti ricorda che “tra le primissime cose che abbiamo fatto, c’è stata quella di mettere a disposizione 6 miliardi per premiare le imprese che aumentano il capitale nelle loro aziende”.
 
Da qui deriva il ragionamento sull’occupazione, la chiave di volta per uscire dalla crisi. “È chiaro che per superare il problema dei problemi, che è quello del disagio occupazionale che nel nostro Paese è estremamente elevato, lo strumento fondamentale è la crescita, che non può tener conto di quello che succede nel mondo e delle tante ragioni per cui il nostro Paese non è cresciuto negli ultimi 10-15 anni”.
Al centro dello sviluppo anche il costo dell’energia. In Italia costa mediamente più che altrove, e in Sicilia, dimentica di aggiungere il ministro, costa più che nel resto della penisola. In campo energetico, ha spiegato, “abbiamo un sacco di aspetti positivi, capacità produttive di assoluta concorrenzialità e un mercato funzionante e con regole elevate”. Ultimo cenno al modello di sviluppo italiano, che non dovrà essere esclusivo, ma “quasi tutti i settori evolvendosi al loro interno devono portare il loro contributo”.
Un occhio di riguardo, chiaramente, è stato rivolto all’agricoltura, anche per ragioni di buona creanza visto gli organizzatori della Confagricoltura, che sarà una filiera sicuramente presente nel futuro del sistema-Italia.

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