Il Pd ormai spaccato, elezioni più vicine - QdS

Il Pd ormai spaccato, elezioni più vicine

Raffaella Pessina

Il Pd ormai spaccato, elezioni più vicine

mercoledì 04 Aprile 2012

Il fatto più grave è che torneremo di nuovo a votare per 90 deputati. Il principale appoggio a Lombardo definitivamente saltato

PALERMO – Dopo le festività pasquali e dopo la approvazione della finanziaria, si potrebbe cominciare a parlare di elezioni anticipate all’Assemblea regionale siciliana. Sono infatti cambiate le condizioni politiche che tenevano in piedi il Governo della regione e come è noto, se cade il Governo, decade anche il Parlamento.
Ma cosa è cambiato? Il Partito Democratico questa settimana ha ufficializzato la spaccatura al suo interno, decretando così la fine di quell’unico gruppo parlamentare presente all’Ars unito e numeroso e soprattutto devoto al presidente Lombardo. Il Pd era infatti il partito che a Palazzo dei Normanni garantiva l’appoggio al governatore Lombardo, con i suoi prima 27, poi 26 deputati, un numero considerevole, visto che tutti gli altri partiti si sono spaccati nel corso della legislatura, dando vita ad un numero elevato di piccoli gruppi parlamentari.
Adesso denttro il Pd l’area Cracolici (capogruppo del Pd all’Ars), che è quella che appoggia Lombardo, si è ufficialmente dissociata dalla linea del partito rappresentato dal segretario regionale Giuseppe Lupo, anch’egli parlamentare a Palazzo dei Normanni e che invece non vuole rimanere in maggioranza, così come da indicazioni del segretario nazionale Pierluigi Bersani. Tra l’altro le ultime vicende giudiziarie sul presidente della Regione che sono emerse e di cui si sta occupando la magistratura fanno aumentare sensibilmente le possibilità che la legislatura possa finire in anticipo, in caso di sue dimissioni.
 
L’esito delle elezioni amministrative a questo punto diventerà la prova del nove per le alleanze che si andranno a stringere. Attualmente quindi il panorama politico siciliano si è delineato secondo le seguenti linee: da un lato si trovano il Pdl e il Pid, poi c’è  il Terzo Polo e infine la sinistra nel suo termine più estremo. Ma chi andrà veramente a confluire nel Terzo Polo, chi deciderà di correre da solo o chi deciderà di allearsi con il Pdl , questo non è ancora dato capirlo. Lo dimostra il fatto che i candidati per la elezione a sindaco di Palermo per esempio erano già noti da tempo, mentre i partiti che li dovevano appoggiare si sono schierati all’ultimo, soprattutto nel caso del candidato Massimo Costa, che in un primo tempo era il rappresentante del Terzo Polo, quindi ha catturato anche l’attenzione del Pdl.
Il futuro scenario all’Ars quindi potrebbe essere quello di approvare la finanziaria e qualche legge residua dopo Pasqua e prima delle ferie estive, per far seguire quindi la indizione della campagna elettorale (che dura tre mesi) e svolgere le elezioni intorno a novembre. Questa anticipazione potrebbe provocare anche la mancata applicazione della legge di riduzione dei deputati regionali da 90 a 70, legge approvata dal parlamento regionale e che si trova attualmente al Parlamento nazionale per la sua ratifica da parte dei due rami perché si tratta di una modifica di un articolo dello statuto siciliano.
Questa ipotesi in caso divenisse realtà sarebbe una vera iattura, perché in un periodo di grave crisi come questo, i cittadini si ritroverebbero con lo stesso numero di deputati (90) per altri cinque anni  con le conseguenti spese, che, lo ricordiamo, sono pagate dai cittadini. Intanto il Presidente della Regione Lombardo con una lettera inviata al Presidente dell’Assemblea, Francesco Cascio, ha chiesto la convocazione di una seduta dell’Aula parlamentare per comunicazioni relative alla vicenda giudiziaria che lo riguarda. Lo scrive anche sul suo blog il governatore della Sicilia, il quale specifica di avere scritto nella lettera che “la vicenda di carattere giudiziario, alla cronaca degli ultimi giorni, consegna all’opinione pubblica l’esigenza che il Presidente della Regione riferisca al Parlamento siciliano. Ritengo, infatti, doveroso rendere in Aula le mie comunicazioni ed, in tal senso, la invito a concordare una data per il relativo intervento”.

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