Investire in pubblicità vuol dire essere lungimiranti - QdS

Investire in pubblicità vuol dire essere lungimiranti

Giuliana Gambuzza

Investire in pubblicità vuol dire essere lungimiranti

giovedì 19 Aprile 2012

Rino Alessi, presidente del Cda di Alessi pubblicità

PALERMO – “Resistere è il vero successo”. Inizia così la nostra intervista a Rino Alessi, a capo dell’omonima impresa specializzata in pubblicità. “Il momento economico non è tale da parlare di successo. Il settore della comunicazione pubblicitaria nel quale operiamo è in seria contrazione, ma le proposte della nostra azienda sono sempre preferite o considerate con grande attenzione dagli investitori”, precisa il presidente.
In effetti, sono tempi duri per gli industriali, costretti a dare una sforbiciata a rami più o meno secchi del bilancio. Chi concentra i tagli sulla sponsorizzazione della sua attività, però, dimostra di non guardare molto lontano. Perché la pubblicità, sebbene richieda un budget iniziale, alla fine paga sempre.
“Siamo un mezzo di fortissima influenza sui responsabili acquisti e sui consumatori – conferma Alessi – un fattore indispensabile per sostenere le aziende che vogliono uscire dalla situazione di crisi o emergere in un mercato debole. La pubblicità, se è fatta bene e da aziende serie ed affidabili, è un investimento salvifico, non un costo a perdere”.
Quando la pubblicità può dirsi “fatta bene”? Abbiamo chiesto al presidente di spiegarci per quale motivo tante ditte bussano alla sua porta. “Assoluta qualità nei servizi e nei prodotti offerti, attenzione piena alle scelte di pianificazione tattica o supportata dal geomarketing, misurazione dei risultati e condivisione dei successi col cliente. Siamo infatti riusciti a trasformare la nostra proposta da una semplice azione di fornitura commerciale di servizi ad una vera partnership evoluta. Comprendendo il momento difficile di molti nostri investitori, plasmiamo i progetti più competitivi sulle loro necessità”.
Ci vogliono spirito d’iniziativa e consapevolezza nelle proprie competenze per fissare degli obiettivi condivisi con l’acquirente e controllarne la realizzazione insieme a lui, eppure Alessi Pubblicità non si tira indietro. Merito anche agli euro destinati a scovare le soluzioni più innovative. “Il nostro piano di investimenti per sviluppo, ricerca ed innovazione sarà di circa 1,5 milioni di euro per il 2012. È una cifra che assume una valenza coraggiosa e indicativa in un momento che vede i bilanci in rosso e un’indubbia esigenza primaria di riduzione dei costi per riportare in pareggio i conti”.
Ha una visione precisa di dove sta andando il mercato, il presidente Alessi. “Senza sviluppo ed innovazione non c’è futuro per nessuna attività. Quindi, con grande sacrificio, abbiamo stanziato risorse che riteniamo preziose, perché una chance di ripresa ce l’avranno solo le aziende più vive, dinamiche, innovative. Il mercato è sempre più ristretto e le scelte saranno sempre più mirate al partner che unisce competenza, competitività, qualità, servizi. Questo è il cocktail ideale per le aziende che sopravvivranno alla crisi”.
Non c’è niente di meglio dei numeri per tracciare un profilo della ditta Alessi e dimostrare che la sua è una strategia vincente. In piedi da quasi 60 anni, ha stabilimenti a Palermo e Catania, strutture come poster, pensiline e autobus pianificabili sparse in centri grandi e medio-piccoli della Sicilia e della Calabria e una settantina di dipendenti che, insieme a 20 agenti monomandatari e a 30 collaboratori in outsourcing, l’anno scorso ha lavorato per mettere insieme un fatturato complessivo di 25 milioni di euro. Ecco un ottimo esempio made in Sicily di impresa vitale, che davanti alla recessione non esita a rimboccarsi le maniche.
 


La formazione del personale? Un valore irrinunciabile per la Alessi
 
Un centinaio abbondante di collaboratori non deve essere facile da coordinare. Però, si sa, più il personale è qualificato – e aggiornato – più lavora con profitto. E quello di Alessi Pubblicità lo è, eccome. “Attraverso Confindustria aderiamo ad alcuni programmi di formazione del personale ed abbiamo investito in progetti di riqualificazione sia per l’area informatica, finanziaria e gestionale che per quella commerciale”, ci informa il presidente. Le nuove direttive in materia di previdenza hanno fatto slittare di un anno il pensionamento di qualche dipendente, con la conseguenza che, almeno per quest’anno, non sono previste nuove assunzioni. Sarà difficile anche ottenere opportunità di stage, ma solo per una questione di serietà nei confronti dei giovani, che la Alessi non vede affatto come risorse temporanee da spremere a costo zero. “Lo stage è un dovere civico ed etico che la nostra azienda sente e che, se fatto con intenti non speculativi e gretti, porta via tempo prezioso che oggi non possiamo lealmente offrire per evidenti emergenze che riguardano la sopravvivenza della nostra azienda. Infatti, gestiamo gli stagisti con programmi di vera formazione e questo comporta molto impegno dei nostri responsabili di settore”.

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