Il Ministero si prende beffa dei lavoratori mentre le imprese del Sud boccheggiano - QdS

Il Ministero si prende beffa dei lavoratori mentre le imprese del Sud boccheggiano

Dario Raffaele

Il Ministero si prende beffa dei lavoratori mentre le imprese del Sud boccheggiano

sabato 28 Aprile 2012

Da nove mesi si attende il decreto interministeriale che renda esecutivo il credito d’imposta per le assunzioni “agevolate”. Intanto viene prorogata al 2013 la possibilità di godere del bonus che di fatto ancora non è usufruibile

CATANIA – Assunzioni agevolate per le imprese del Sud? Possibili, sulla carta. Ma sono solamente “carta straccia” finché non saranno emanati i decreti attuativi interministeriali (ministero dell’Economia e delle Finanze, ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ministero per i Rapporti con le Regioni e per la coesione territoriale e ministero della Gioventù) previsti dal comma 8 della legge che le disciplina. Ma quello che più fa scalpore è che dal Ministero dell’Economia non si ha ancora la benché minima idea di quando tali decreti verranno emanati (“Ci stiamo lavorando”, ci ripetono da dicembre dal ministero dell’Economia. Ma “non c’è nessuna data certa”, concludono).
Intanto, per non saper né leggere né scrivere, l’articolo 59 del Dl Semplificazioni, appena convertito nella Legge 35/2012, ha prorogato fino a maggio 2013 la possibilità d’inserire in organico nuovi dipendenti usufruendo del bonus. Insomma, sembra la storia del cane che si morde la coda: viene istituito con una legge un bonus per i lavoratori svantaggiati, ma, mentre ancora la legge non è esecutiva, si pensa a prorogala… insomma, si interviene su qualcosa che di fatto ancora non c’è!
In attesa di Godot, facciamo un passo indietro. Con l’art. 2 della Legge n. 106 del 12 luglio 2011 (che convertiva il Decreto legge 70/2011) veniva regolata la materia del “Credito d’imposta per nuovo lavoro stabile nel Mezzogiorno”. Una manna dal cielo per le imprese del Sud in quanto tale legge introdurrebbe un credito d’imposta per ogni lavoratore assunto nel  Mezzogiorno a tempo indeterminato.
“L’assunzione – si legge nella L. 106/2011 – deve essere operata nei dodici mesi successivi alla data di entrata  in vigore del presente decreto”. Di mesi (al momento in cui si scrive) ne sono trascorsi quasi nove, ma ancora il “parto” sembra lontano, lasciando così migliaia di imprese e milioni di disoccupati in tutto il Mezzogiorno alla canna del gas.
“Ai datori di lavoro – si legge al secondo comma dell’articolo 2 della Legge – che, nei dodici mesi successivi alla data di entrata in vigore del presente decreto, aumentano il numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato assumendo lavoratori definiti    dalla Commissione Europea «svantaggiati» ai sensi del numero 18 dell’articolo 2 del Regolamento Ce n. 800/2008, nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Molise, Sardegna e Sicilia), è concesso, per ogni nuovo lavoratore assunto, un credito d’imposta  nella misura del 50% dei costi salariali (…). Quando l’aumento del numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato riguardi lavoratori definiti dalla Commissione Europea «molto svantaggiati», il credito d’imposta è concesso nella misura del 50% dei  costi salariali sostenuti nei ventiquattro mesi successivi all’assunzione”.
“Per lavoratori svantaggiati s’intendono lavoratori privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei  mesi, ovvero privi di un diploma di scuola media superiore o professionale, ovvero che abbiano superato i 50 anni di età, ovvero che vivano soli con una o più persone a carico, ovvero occupati in professioni o settori con elevato tasso di disparità uomo-donna ovvero membri di una minoranza nazionale con caratteristiche ivi definite; per lavoratori molto svantaggiati, si intendono i lavoratori privi di lavoro da almeno 24 mesi”.
Sulla questione ha preso posizione anche Cristiana Coppola, vicepresidente Confindustria per il Mezzogiorno: “L’attenzione è stata posta soprattutto sul finanziamento della misura. La legge prevede infatti che il credito d’imposta sia finanziato con fondi strutturali europei e finalmente, nelle scorse settimane, il Piano d’azione Coesione, voluto dal Ministro Barca, ha realizzato la riprogrammazione di queste risorse a lungo chiesta da Confindustria nei mesi scorsi. Tra l’altro, pensiamo che questo non sia che l’inizio: nuove riprogrammazioni di fondi europei si renderanno presto necessarie, visto che la capacità di spesa non sembra essere migliorata in maniera decisiva. Data la grave situazione di crisi che interessa il Mezzogiorno, lo sblocco del credito d’imposta per l’occupazione, come di altre misure finalizzate al sostegno degli investimenti delle imprese, sono in cima alle lista delle cose da fare, e sono oggetto di un lavoro continuo con il Ministro Barca ed i suoi uffici”.
 

 
Si attende l’emanazione del decreto interministeriale così come previsto dal comma 8 dell’art. 2 L.106/2011
 
Ma, come già detto, tutto al momento resta solo sulla carta. Questo finché non verranno emanati i decreti interministeriali di cui sopra. Il comma 8 dell’art. 2 della L. 106 parla chiaro: “Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con il Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione  territoriale e con il Ministro della gioventù, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, e tenendo conto dei notevoli ritardi maturati, in assoluto e rispetto al precedente ciclo di programmazione, nell’impegno e nella spesa dei fondi strutturali comunitari, sono stabiliti i limiti di finanziamento garantiti da ciascuna delle Regioni di cui al comma 1 nonché le disposizioni di attuazione dei commi precedenti anche al  fine di garantire il rispetto delle condizioni che consentono l’utilizzo dei suddetti fondi strutturali comunitari per  il cofinanziamento del presente credito d’imposta”.
Confindustria Catania, con una nota del 6 febbraio 2012 firmata dal direttore Alfio Franco Vinci, ha invitato i vertici di Confindustria nazionale – in considerazione del fatto che “il rilievo che tale misura agevolativa rivestirebbe per il sistema industriale e i riflessi benefici che essa produrrebbe, in termini occupazionali e di crescita generale – a sollecitare i Dicasteri competenti in materia affinché procedano prima possibile all’emanazione del relativo decreto di attuazione, così da renderla operativa ed immediatamente fruibile”.

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