Anniversario Autonomia siciliana, ma nulla da festeggiare - QdS

Anniversario Autonomia siciliana, ma nulla da festeggiare

Raffaella Pessina

Anniversario Autonomia siciliana, ma nulla da festeggiare

martedì 15 Maggio 2012

Due anni fa istituito da Lombardo un giorno di vacanza per le scuole. Il 15 maggio del 1946 la firma dello Statuto della Regione

PALERMO – Si potrebbe ripetere quanto accaduto la scorsa settimana all’Assemblea regionale siciliana, dove si è svolta una sola seduta (esattamente mercoledì scorso). Domani infatti è convocata l’Aula a Sala D’Ercole con all’ordine del giorno interrogazioni ed interpellanze della rubrica “Infrastrutture e mobilità” e la discussione dei disegni di legge nn. 899 e 900 su determinazione dei fondi globali e norme in materia di entrata. Finanziamento di leggi di spesa.
Sull’Aula incombe il ballottaggio dei candidati a sindaco in varie città compreso il capoluogo e i deputati sono ancora impegnati in campagna elettorale. Oggi tra l’altro si festeggia l’Autonomia siciliana. La firma dello Statuto della Regione avvenne infatti il 15 maggio 1946. La ricorrenza prevede un giorno di vacanza per le scuole ed è stata istituita due anni fa dal Governatore Lombardo. Nessuna chiusura invece per gli uffici regionali. Ma oltre ai ballottaggi, vi sono altre scadenze che in qualche maniera “distraggono” i politici regionali dall’attività legislativa di Palazzo dei Normanni.
Mai come in questo momento la Sicilia attraversa un momento così delicato: il 27 maggio prossimo si svolgerà l’assemblea regionale del Partito Democratico, che deve ritrovare unità di intenti tra le due fazioni (da un lato il segretario regionale Lupo, che proprio in questa assemblea potrebbe vedersi sfiduciato e dall’altro il capogruppo del Pd all’Ars Antonello Cracolici). Sul Pd si registra una dichiarazione di Lombardo in merito al prossimo eventuale rimpasto dell’esecutivo regionale: “Il Pd non c’è mai stato in giunta e non credo che ci sarà – ha detto – Il Pd ha sostenuto l’azione riformatrice di questo governo, ma ormai siamo agli sgoccioli, i tecnici potranno lasciare spazio, ma non saranno nè dodici, nè sei, la sostituzione riguarderà uno o due assessori al massimo, uno spazio è di certo l’assessorato alla Famiglia. Non è più il caso che io ne detenga l’interim”.
Intanto Lombardo si sta già preparando per le prossime elezioni con il Nuovo polo per la Sicilia, costituito da Api, Fli, Mpa e Mps e non è escluso che sarà da questi movimenti e partiti che il Governatore prenderà spunto per i nuovi assessori.
E un altro appuntamento attende non solo Raffaele Lombardo, ma tutta l’Ars: la decisione della Procura di Catania sull’eventuale rinvio a giudizio del Governatore, oppure no, fissata per il prossimo 24 maggio.
Se Lombardo, per come ha dichiarato in precedenza, si dovesse dimettere un minuto prima del pronunciamento, sia esso positivo o negativo, l’Ars si scioglierebbe il 23 maggio prossimo. A questo punto non verrebbe applicata la legge sulla riduzione del parlamento regionale da 90 a 70 deputati, per mancanza materiale dei tempi di applicazione.

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