Termini Imerese, l’agonia prolungata - QdS

Termini Imerese, l’agonia prolungata

Antonio Casa

Termini Imerese, l’agonia prolungata

sabato 19 Maggio 2012

Polo auto ex Fiat, Passera e Lombardo torneranno a riunirsi il 4 giugno. Il ministro dà l’ultimatum a Dr. Serve una nuova ricognizione tecnico-finanziaria per valutare il subentro di Di Risio

PALERMO – L’ennesimo incontro preparatorio per un altro. Il vertice dei giorni scorsi tra Raffaele Lombardo e Corrado Passera si è concluso nel classico nulla di fatto, dove si è confermata la necessità di analizzare la stabilità dei gruppi imprenditoriali che subentreranno nell’area. Si tratta di un’operazione che Invitalia, advisor del Mise, avrebbe dovuto già compiere nell’anno in cui ha scrupolosamente esaminato la short-list scegliendo la Dr Motor, che, ad oggi, si è dimostrata tutt’altro che stabile. In mezzo a questa confusione governativa ieri le tute blu hanno bloccato l’autostrada A19 all’altezza dello svincolo dell’area industriale. Prossima tappa, secondo fonti sindacali, la convocazione del 4 giugno sempre al ministero dello Sviluppo economico alla presenza di Fiat, Dr Motor, sindacati dei metalmeccanici, Regione siciliana e ministero del Lavoro.
Alla fine dell’ultima riunione di giovedì con istituzioni e sindacati Corrado Passera aveva dato quindici giorni di tempo al gruppo automobilistico molisano Dr Motor per presentare garanzie finanziare per rilevare l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese. Un ulteriore prolungamento per un’impresa attesa a Termini, secondo quanto previsto dagli accordi del primo dicembre, già dal gennaio di quest’anno.
Ogni volta sembra che sia tutto da rifare. Raffaele Lombardo, che è stato in videoconferenza alla riunione presieduta da Passera, ha spiegato che “prima di passare alla fase operativa del contratto di sviluppo finanziato dalla Regione siciliana per quell’area, è necessario un momento di verifica, per analizzare la solidità finanziaria dei gruppi imprenditoriali che dovranno intervenire per il rilancio economico di questo distretto industriale”.
Secondo la nota diffusa dalla Regione sempre d’intesa con il ministero, la ricognizione tecnico finanziaria sarà effettuata in tempi brevissimi per arrivare a un nuovo incontro. La domanda è spontanea: cosa ha fatto allora Invitalia in oltre un anno dovendo studiare le aziende che si erano presentate? Le risposte sembrano ovvie: lavoro da rifare perché non adeguato oppure non c’erano serie alternative al gruppo di Macchia d’Isernia.
Secondo Lombardo si può raggiungere un obiettivo positivo in tempi brevi. “Ritengo che tutti stiamo puntando a raggiungere un obiettivo positivo in tempi brevi. Nei primi giorni della prossima settimana – ha continua Lombardo – con i risultati della ricognizione tecnico finanziaria sul tavolo, è previsto un ulteriore incontro al Ministero, per puntare all’avvio della fase di attuazione del contratto di sviluppo”.
Al prossimo incontro prevista anche la presenza di una delegazione del Ministero del Lavoro, per quelle azioni di sostegno già previste al momento della sottoscrizione dell’Accordo, al fine di chiarire definitivamente la posizione dei 640 lavoratori ex Fiat ‘esodati’, secondo quanto stabilito nell’accordo sindacale firmato al ministero a dicembre dello scorso. Ad oggi la Regione siciliana ha già stanziato le somme necessarie per l’attuazione del contratto di sviluppo e ha istituito il Fondo di garanzia a tutela dell’operazione di rilancio dell’area industriale di Termini Imerese.
Come risposta i sindacati hanno giudicato esagerata l’ennesima proroga a Dr, a sei mesi di distanza dalla scadenza ufficiale, e così prosegue la protesta.
 

 
Montante: cinesi, giapponesi, coreani farebbero la gara per venire qui
 
PALERMO – Gli ex dipendenti dello stabilimento Fiat di Termini Imerese sono “sono un tesoro che nessuno ha, personale specializzato, una ricchezza che tra 20 anni si perderà”. Lo dice all’Italpress Antonello Montante, delegato nazionale di Confindustria per la legalità e presidente degli industriali siciliani. Per Montante la vertenza di Termini si potrebbe risolvere con “un gruppo di lavoro composto da esperti che giri il mondo per promuovere e presentare il progetto automotive siciliano. Sono sicuro che cinesi, giapponesi e coreani farebbero a gara per venire a investire a Termini”. Secondo il responsabile Lavoro dell’Italia dei Valori, Maurizio Zipponi, “purtroppo tutte le posizioni espresse dall’IdV sull’inaffidabilità del piano Dr Motor, sostenuto da Invitalia e presentato dal ministero dello Sviluppo economico, si sono dimostrate realistiche. Mesi fa abbiamo consegnato al ministro Passera un dossier in cui indicavamo sia le criticità della Dr Motor, sia un’ipotesi alternativa per salvare Termini Imerese, presentata anche in un’interrogazione allo stesso ministro dello Sviluppo economico. Tutti questi mesi di silenzio hanno incancrenito la situazione, permettendo alla Fiat di sottrarsi dalle sue clamorose responsabilità per il dramma che si sta consumando in Sicilia. L’IdV mette a disposizione del ministro la propria proposta, per permettere allo Stato di sostituire l’ormai decotta Fiat con industrie che stanno sul mercato senza aggrapparsi alle casse pubbliche”.

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