I turisti vedono Catania e poi scappano - QdS

I turisti vedono Catania e poi scappano

Melania Tanteri

I turisti vedono Catania e poi scappano

martedì 29 Maggio 2012

Paradossi. Mordi e fuggi: croceristi messi in fuga dal caos.
Strade pericolose. Manca un percorso pedonale che renda agevole e sicuro superare gli Archi della marina, passaggio obbligato per chi vuole raggiungere il centro storico.
Indicazioni, queste sconosciute. Non esiste un solo cartello che indichi, tra gli altri monumenti, il Castello Ursino, il Parco archeologico, l’Anfiteatro romano e il Teatro Massimo Bellini.

CATANIA – Sono tanti, specialmente da quando l’inverno ha lasciato il posto alle temperature miti, tipiche del mese di maggio. Sono tanti ma stanno poco in città, a volte alcune ore appena, per dirigersi in qualche altra località o risalire velocemente sulla nave da crociera, già pronta a salpare verso un’altra meta.
Sono i turisti, i tanto desiderati turisti, invocati dagli amministratori come una manna dal cielo, come se il settore, di per sé, fosse un concetto vuoto, astratto, scollegato dal resto del mondo. L’assessore comunale, per esempio, c’è: si tratta di Rita Cinquegrana, che però riveste contemporaneamente il ruolo di Sovrintendente del Teatro Massimo Bellini e così sembra avere poco tempo da dedicare al turismo, di cui ha la delega. Non a caso in Consiglio comunale, più di una volta, ne sono state invocate le dimissioni.
A ogni modo, da qualsiasi parte e con qualsiasi mezzo arrivino i turisti, la città non sembra proprio adatta ad accoglierli o a indicare loro dei percorsi significativi dal punto di vista culturale. Ma è nei confronti dei crocieristi, l’esercito che sbarca in città ogni settimana, che non si spiegano alcune scelte dell’amministrazione Stancanelli, nonostante l’importanza di questo specifico settore sia stata più volte sottolineata dal primo cittadino.
Certo, le informazioni sul sito web dell’Ente non mancano, ma va sottolineato che da una parte non tutti utilizzano internet. Dall’altra, spesso, tali informazioni sono incomplete: nel percorso realizzato appositamente per i crocieristi, per esempio, non vi è indicato il Teatro Massimo Bellini, nonostante sia tra i più belli e importanti d’Italia e si trovi a pochi passi dal Porto. Non è indicato il Parco archeologico e l’Anfiteatro romano, né il Castello Ursino, in pieno centro e prossimo alla pescheria, relegato esclusivamente all’interno del percorso indicato come “itinerari federiciani”.
In ogni caso, al di là del web, sembra quasi impossibile orientarsi in città non appena arrivati al Porto; l’unica cosa che le istituzioni hanno pensato di fare per agevolare il transito dei turisti è un percorso tra le transenne che, dal punto di sbarco, porta senza possibilità di deviare alla Vecchia Dogana, il polo eno-gastronomico realizzato nell’ex Dogana cittadina. Arrivati all’interno dell’edificio inaugurato di recente, i turisti possono muoversi liberamente tra le botteghe dei sapori tipici e quelle dell’artigianato locale o informarsi per affittare una macchina.
Ciò che invece sembra non possano fare è uscire dal Porto in sicurezza e raggiungere i numerosissimi siti di interesse culturale nelle vicinanze. Innanzitutto non c’è la possibilità, una volta usciti da Vecchia Dogana, di superare gli Archi della marina, se non percorrendo la carreggiata fino alle strisce pedonali realizzate in corrispondenza dell’accesso veicolare del porto, in una zona non certo sicura per i pedoni dato che poprio da lì transitano gli autobus. Di fronte al polo dell’enogastronomia, infatti, sono stati realizzati gli stalli per le biciclette, con tanto di catene che impediscono il passaggio.
Chi, ostinatamente, si impuntasse a voler girare Catania a piedi, sfruttando i cartelli turistici, non solo farebbe fatica a raggiungere la via Dusmet, ma avrebbe anche poche possibilità di orientarsi: né la piazza Cutelli, sede del primo Arcivescovado cittadino, né il Teatro Massimo Bellini, per esempio, sono segnalati.
“Siamo intervenuti come Commissione – ha spiegato Manlio Messina, presidente della settima commissione consiliare alla Cultura e Turismo – e abbiamo notato come, dal Porto, non vi sia alcuna informazione turistica. Per questo ci siamo rivolti all’Utu e all’amministrazione affinché provvedano a realizzare percorsi pedonali per chi arriva in città. L’assessore al Turismo, infatti, è come se non ci fosse e per tale ragione abbiamo chiesto di nominarne un altro che non sia così impegnato come quello in carica”.
L’intenzione dell’Ufficio traffico urbano sembrerebbe proprio quella di realizzare la segnaletica una volta completata la modifica della viabilità. E nel frattempo? Oggi che il turismo, per bocca di molti, dovrebbe rappresentare il principale volano dello sviluppo economico della città, l’attenzione per il settore sembra marginale. Opinione condivisa da Nico Torrisi, presidente di Federalberghi Sicilia: “Catania non è ancora percepita come città turistica – ha detto Torrisi – l’offerta rimane comunque più alta della domanda e la città non è riuscita a superare il suo status di ‘città di transito’, per mancanza di iniziativa politica da parte delle Istituzioni. La segnaletica è carente, non c’è cura nè manutenzione; mancano le basi, insomma”.
“E poi – ha aggiunto – pur essendoci tanto da vedere, il patrimonio non è sempre fruibile.
 

 
Via Dusmet ostile ai pedoni. Commercianti senza clienti
 
CATANIA – La rivoluzione della viabilità dell’intera zona di fronte al porto, in primis la via Dusmet, sarebbe la causa della lenta morte del commercio locale, in particolare quello della zona della Civita, letteralmente tagliata fuori dai percorsi turistici. Questa la lamentela dei numerosi esercenti dell’area, costretti a fare i conti con il continuo cambio di sensi di marcia, che avrebbe disorientato ed estromesso i clienti dagli itinerari.
“Prima – afferma Laura Raffone, commerciante di via Calì e presidente del Comitato degli operatori del centro storico – i turisti passavano dalle nostre botteghe, compravano le cartoline e chiedevano le informazioni. Oggi  nemmeno i catanesi, quasi, passano più da queste parti e i negozi soffrono; inoltre, da quando hanno cambiato la circolazione in via Dusmet, soprattutto ora che hanno realizzato la corsia preferenziale per l’autobus protetta nel centro della carreggiata, le cose non potranno che peggiorare”. Una protesta, quella dei commercianti della Civita e di buona parte del centro storico, iniziata a settembre, quando la viabilità della zona è stata modificata praticamente da un giorno all’altro, ma che adesso ha assunto i contorni del dramma, date le perdite lamentate dagli esercenti.
“All’amministrazione – hanno fatto sapere i commercianti di via Vittorio Emanuele – chiediamo che inseriscano le vie del centro storico in un pecorso pedonale, per i turisti che scendono dalle navi, ma anche per quelli che si trovano in città. Una volta era stata realizzata una striscia sulla strada, che permetteva ai turisti di raggiungere il centro velocemente”.

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