Avviso 20: parte la rivoluzione per la Formazione siciliana - QdS

Avviso 20: parte la rivoluzione per la Formazione siciliana

Michele Giuliano

Avviso 20: parte la rivoluzione per la Formazione siciliana

sabato 09 Giugno 2012

Dopo l’ok della Corte dei Conti ieri è stato pubblicato sulla Gurs l’elenco dei progetti approvati. Controlli da parte dell’Ue (che finanzierà), stop a corsi fantasma e a sprechi

PALERMO – In tanti si aspettavano che tutto potesse essere rimandato a dopo l’estate per far partire i corsi parallelamente all’inizio della scuola. Altri ancora invece erano convinti che la Corte dei Conti non avrebbe dato l’ok. Ed invece l’Avviso 20, quello che un tempo si chiamava Prof (Piano regionale dell’offerta formativa), ha visto la luce proprio in questi giorni.
Si parla di una “nuova era” ma in tanti storcono il muso. Sta di fatto che sulla carta effettivamente ci sono tantissime novità e siamo di fronte ad una vera e propria riforma. Le novità introdotte infatti sono tantissime anche se le storture del sistema dovranno ancora inevitabilmente essere eliminate del tutto.
I finanziamenti ammontano per il 2012 a 286.307.781,41 ripartiti in Formazione Giovani (169 milioni di euro), Formazione Ambiti Speciali (101 milioni di euro) e Formazione Permanente (15 milioni di euro). Considerato che siamo di fronte ad una programmazione triennale, la spesa complessiva di quasi 900 milioni di euro. La vera riforma è imperniata tutta attorno allo spostamento del finanziamento finito a carico interamente del Fondo sociale europeo. Il che significa che la Sicilia adesso deve attenersi alle regole che impone l’Ue. Fine quindi delle furberie di enti di formazione che per ottenere il finanziamento ingrossavano la propria schiera di allievi con iscrizioni-fantasma.
Ora c’è un registro elettronico in cui si segneranno le presenze e le assenze e non si potrà scendere sotto una determinata soglia di iscrizioni. L’ente che non riuscirà a “trattenere” i suoi allievi perderà progressivamente parte del finanziamento come ha spiegato il dirigente generale del Dipartimento regionale della Formazione, Ludovico Albert: “Gli enti avranno fin da subito un anticipo proporzionale alla quantità dei corsi pari al 50 per cento. Gli enti, inoltre, devono utilizzare gli strumenti informatici messi a disposizione come i registri informatici sui quali verranno registrate in tempo reale le effettive presenze in aula e le ore di formazione in erogazione. Il finanziamento verrà ridotto per ciascuna ora qualora il numero degli allievi in classe scenda sotto le soglie previste”.
L’elenco dei progetti formativi finanziati è stato pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana. A partire quindi da ieri sono scattati i 45 giorni entro i quali gli enti di formazione dovranno far partire le attività. Il che significa che anche quest’anno ci sarà un enorme ritardo: sulla carta i corsi potrebbero anche avere inizio i primi giorni di agosto.
“Abbiamo privilegiato – ha aggiunto il presidente della Regione Raffaele Lombardo – i progetti che ci consentono di formare figure utili all’economia siciliana come il settore delle energie rinnovabili e dei rifiuti”.
“Finalmente con questa riforma sulla formazione in Sicilia – ha aggiunto l’assessore regionale alla Formazione, Mario Centorrino – abbiamo rotto ogni rapporto perverso tra la formazione e un certo tipo di politica, in passato dipendeva dalla politica. Oggi non sarà più così”.
 

 
L’approfondimento. In 3 anni prevista la riduzione della spesa
 
La formazione in Sicilia progressivamente potrebbe non rappresentare più quella macchina mangiasoldi dipinta in questi anni. Secondo quanto sostenuto da Centorrino ogni anno, per i prossimi 3 anni, si prevede di arrivare a ridurre mediamente i costi del 15 per cento: “Il che significa che nel 2015 – ha detto l’assessore – si potrebbe arrivare ad un taglio dei costi che si aggirerebbe tra il 40 ed il 50 per cento”. L’Avviso 20 promuove un’offerta formativa che prevede 681 progetti per un totale di 1,9 milioni di ore di formazione che riguarderanno poco meno di 46 mila giovani e lavoratori siciliani. Sono stati finanziati circa 598 pacchetti base e 83 pacchetti sviluppo. A chi ha sempre additato Centorrino di avere calpestato la legge 24/76 (quella che sino ad oggi ha regolato il mondo della formazione professionale in Sicilia) arriva la risposta di Albert: “Non abbiamo fatto ricorso alla legge 24/76 perché Bruxelles non avrebbe mai accettato l’utilizzo dei cosiddetti progetti coerenti, così come s’era fatto in passato”. Ora dovrebbero anche rientrare i circa 4 mila lavoratori in cassa integrazione: “Gli esuberi saranno riassorbiti” ha assicurato il dirigente.

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