A questi si associno progetti infrastrutturali più ambiziosi, dalla pedonalizzazione di Ortigia a un’area di sosta interrata
SIRACUSA – Giuseppe Rosano, presidente Noi Albergatori Siracusa, ha detto la sua sul tema del Recovery Fund dando alcune indicazioni su come utilizzare questo tipo di fondi per rilanciare il comparto turistico, e non solo, della città aretusea, messo in ginocchio da covid.
“Siracusa d’amare!”. Ricordate lo slogan lanciato in pompa magna qualche anno fa per rafforzare l’immagine turistica della nostra città? Scomparso, offuscato e corroso dalla stessa ruggine delle fiancate dei bus elettrici sepolti chissà dove. Non è dato sapere se e quando le navette saranno rimesse in circolazione per supplire il lacunoso servizio di trasporto pubblico locale, patito giornalmente dai siracusani.
Eppure l’amorevole messaggio era nato all’insegna di una Siracusa smaniante di aprirsi al nuovo, ad un possibile cambiamento, con l’obiettivo di sviluppare la propria economia attraverso e con il turismo. Comparto dal quale si avvalora il 13% di Pil anche se per il 2020, a causa della spietatezza con cui ha colpito il Covid 19, non sarà così.
Quantunque il quadro generale si prospetta ancora incerto, occorre guardare al futuro. Per ripartire serve una riconversione dell’intera economia cittadina basata su un turismo lento non più assoggettato a incontrollati flussi turistici e ad una produzione agricola volta a valorizzare le materie prime del territorio.
A essi vanno associati progetti infrastrutturali più ambiziosi, quali:
a) la pedonalizzazione di Ortigia e la conseguente spinta al ripopolamento di residenti e artigiani;
b) la riqualificazione della Borgata e dei quartieri più degradati, unitamente alle aree balneari turistiche di Fontane Bianche e Arenella.
c) Area di sosta interrata, sopraelevata o distesa (per come sarà accordato costruire), urge realizzarla in zona “Isola” per consentire alle auto provenienti da Sud di accedere in Ortigia per mezzo di battelli pagando un biglietto unico. Altro parcheggio in viale Elorina con trasbordo passeggeri servendosi dei bus navetta. Imprescindibile la pianificazione dell’innovazione digitale, nonché la circolazione dei mezzi attraverso Smart Road per fornire in tempo reale informazioni su meteo, traffico e presenza di incidenti.
d) investimenti sulle energie verdi, quali l’utilizzo energetico tramite fotovoltaico. Opere di illuminazione e rifacimento di strade e marciapiedi della città.
e) totale rifacimento delle rete idrica, non soltanto per eliminare lo spreco della dispersione, ma soprattutto per garantire di bere l’acqua potabile dai rubinetti di casa, eliminando fra l’atro utilizzo e smaltimento delle bottiglie di plastica;
f) in ultimo, ma rilevante priorità, la bonifica delle aree industriali dismesse, a salvaguardia dell’ambiante ad oggi compromesso dalle sostanze inquinanti e nocive alla salute pubblica, sofferte nella totale indifferenza politica.
Un libro dei sogni? Direi proprio di no. Molte città italiane, stanno presentando progetti all’Anci per fruire dei finanziamenti Recovery Fund offerti dalla Comunità Europea e di cogliere attraverso gli investimenti prodotti l’opportunità di nuovi posti di lavoro per i nostri giovani.
Anche per Siracusa si presenta, quindi, un’occasione irripetibile. Ma riuscirà a dotarsi della debita visione strategica? Incoraggiato dal mio patologico ottimismo e facendo affidamento alla speranza che non muore mai, mi auguro fiducioso di sapere presto che Siracusa abbia già presentato il progetto numero….., con inclusa qualche attrazione culturale come la realizzazione della “Biblioteca Archimede” (presso l’ex liceo Gargallo), investendo le risorse per l’acquisto in ogni dove di testi scritti e dedicati al nostro concittadino. Sarebbe davvero una bella notizia! Con fatti realistici la nostra città diverrebbe indiscutibilmente: Siracusa d’amare!”.