"Il Recovery Plan puo' e deve diventare davvero una opportunita' straordinaria di ricostruzione e di rilancio del Paese" l'auspicio espresso dal segretario generale della Cisl.
“La Cisl si augura davvero che subito dopo Pasqua si avvii una fase di confronto vero a Palazzo Chigi con il premier Draghi e il Governo, con lo stesso spirito che ci ha portato qualche settimana fa alla firma del patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale”. E’ questo l’auspicio espresso dal segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in un’intervista a Il Mattino. “
“Il Recovery Plan puo’ e deve diventare davvero una opportunita’ straordinaria di ricostruzione e di rilancio del Paese”, ha ribadito Sbarra, sottolineando come sia “giusto realizzare i progetti gia’ partiti, ma dobbiamo fissare e condividere insieme i nuovi investimenti, obiettivi da raggiungere e soprattutto verificare l’attuazione della programmazione, i tempi, le ricadute economiche, sociali ed occupazionali, le garanzie di trasparenza, legalita’ e sicurezza dei lavoratori. Abbiamo bisogno di una rinnovata fase di concertazione come ci indica la stessa Unione Europea. Ciascuno deve dare responsabilmente il proprio contributo. Da soli non si va da nessuna parte”.
Il leader della Cisl, ritornando a commentare il patto sulla P.A., ha ricordato come “il sindacato, la Cisl in particolare, hanno sempre indicato la strada delle buone relazioni sindacali, impegnando le leve della contrattazione nazionale e aziendale, della partecipazione per riformare la Pubblica Amministrazione. I processi calati dall’alto non hanno mai avuto successo perche’ bisogna sempre ricercare a monte il consenso, in primo luogo dei lavoratori. Noi siamo pronti. Ci fa piacere che il ministro Brunetta abbia accettato la sfida di cambiare insieme il lavoro pubblico. Questa e’ la strada giusta”.
E sul Sud Sbarra ha ribadito che “puntare alla crescita e allo sviluppo, alla modernizzazione e al lavoro del nostro Mezzogiorno sia una sfida e un’opportunita’ che deve vedere unito tutto il Paese”. Sbarra e’ anche tornato a parlare di diritti sociali e sanitari, ricordando che “la Cisl, fin dalla riforma del titolo V, ha sostenuto la necessita’ di intervenire per correggere un modello istituzionale che non puo’ prescindere dai livelli essenziali di assistenza sociale e sanitaria uguali per tutto il territorio nazionale”.
Altro tema, il lavoro femminile: “e’ una condizione drammatica – ha detto Sbarra – che la pandemia ha ulteriormente aggravato.
Bisogna mettere al centro degli obiettivi del Recovery Plan un grande piano nazionale per l’occupazione, puntando al lavoro stabile e di qualita’ delle donne e dei giovani, con una politica fiscale e contributiva che favorisca la stabilizzazione dei tanti precari e le nuove assunzioni, accompagnati a nuovi meccanismi di apprendistato. E poi bisogna intervenire sui servizi sociali, evitando che le donne lascino il lavoro dopo il primo figlio”. Per Sbarra “bisogna ripartire da quella stagione virtuosa di patti concertativi tra istituzioni e parti sociali, in cui ciascuno fa la propria parte per dare una svolta allo sviluppo, alla crescita economica e sociale nella trasparenza e legalita’. Abbiamo davanti a noi formidabili e irripetibili opportunita’ e risorse mai conosciute”.
Sul blocco dei licenziamenti Sbarra ha ribadito come sia “stato un segnale importante ma certamente non basta. Ci sono centinaia di vertenze aperte al Mise, alcune delle quali riguardano aziende importanti del Sud a partire dalla Whirhpool, Ilva, Blutec, ecc… Bisogna affrontare seriamente i problemi industriali, mettendo in campo soluzioni innovative e stabili sul piano produttivo ed occupazionale. Anche su questo punto lanciamo un appello al premier Draghi. E poi bisogna chiudere l’aggiornamento dei protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e il nuovo accordo per il piano di vaccinazione nelle aziende. Le parti sociali – ha concluso – possono dare un contributo fondamentale ed importante per sconfiggere la pandemia”. |