Le indagini dei carabinieri e l’autopsia eseguita sul corpo dell’uomo accertarono che fu avvelenato con il cianuro e un anticoagulante, il Coumadin.
L’uomo è morto per avvelenamento all’età di 40 anni nel gennaio del 2019. Inizialmente si era pensato fosse morto per infarto. Il processo si è svolto con il rito abbreviato. La condanna è stata emessa dal giudice del Tribunale di Termini Imerese Valeria Gioeli.
La sentenza
La donna è stata interdetta in perpetuo dai pubblici uffici e sospesa dall’esercizio della responsabilità genitoriale per tutta la durata della pena. È stata condannata anche al pagamento di una provvisionale esecutiva di 140 mila euro a favore dei familiari della vittima che si sono costituiti in giudizio assistiti dagli avvocati Salvatore Sansone e Salvatore Di Lisi. Il risarcimento sarà stabilito con un nuovo processo in sede civile.
Le indagini e il movente
Le indagini erano state riaperte dopo le dichiarazioni dell’ex amante e compagno della donna, il quale aveva ricevuto la confessione.
A spingere la donna a commettere l’omicidio il desiderio di maternità e di cambiare vita. E proprio la maternità – visto che ha partorito da pochi mesi – le consentirà di scontare intanto la pena ai domiciliari.