Moneynet, licenziamento collettivo a Palermo: indetto sciopero - QdS

Moneybet, licenziamento collettivo a Palermo: proclamato sciopero di 48 ore

Moneybet, licenziamento collettivo a Palermo: proclamato sciopero di 48 ore

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martedì 28 Giugno 2022

Quasi la metà dei lavoratori della sede di Palermo sarebbero stati licenziati. I sindacati reagiscono proclamando uno sciopero di 48 ore.

La Moneynet licenzia 23 dei suoi 58 dipendenti della sede di Palermo e i sindacati Cgil e Cisl proclamano uno sciopero: i lavoratori, quindi, incroceranno le braccia in segno di protesta giovedì 30 giugno e venerdì 1 luglio.

L’azienda Moneynet del gruppo Ivs, che opera nel settore della monetica e dell’assistenza tecnica, ha aperto ieri le procedure di licenziamento collettivo. Risultano coinvolti in 23, quasi la metà dei dipendenti dell’azienda nella sede di Palermo.

Slc Cgil Palermo e Fistel Cisl Palermo Trapani hanno proclamato due giornate di sciopero per giovedì 30 giugno e venerdì 1 luglio come conseguenza del licenziamento collettivo.

Moneynet, la preoccupazione per i licenziamenti e lo sciopero

“Siamo fortemente preoccupati per i risvolti sul perimetro occupazionale dei lavoratori dell’azienda Moneynet”, spiegano i rappresentanti dei sindacati Slc Cgil e Fistel Cisl.

“Riteniamo che si debba intraprendere un percorso condiviso, ricercando tutti gli strumenti utili per scongiurare i licenziamenti, puntando principalmente alla riqualificazione di questi lavoratori all’interno del gruppo. I lavoratori attualmente coinvolti dalle procedure di licenziamento provengono da regioni del Mezzogiorno già fortemente falcidiate da precarietà e disoccupazione. L’azienda ha sede a Palermo ma anche distaccamenti in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania”.

Secondo quanto rivelato dai sindacati, la decisione del licenziamento collettivo sarebbe scaturita “dalla gara per le attività dell’assistenza ai Pos di Nexi”, ma – sottolineano le sigle sindacali promotrici dello sciopero – “il mercato e le logiche oramai malate degli appalti non possono essere scaricate tutte addosso ai lavoratori”.

“Moneynet fa parte di un grande gruppo che è Ivs e bisogna trovare soluzioni. Siamo convinti che provare a trasformare i tecnici da dipendenti a lavoratori a partita Iva, oltre che a creare precarizzazione, possa a mettere a rischio l’intero perimetro occupazionale dell’azienda”.

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