Tensione dopo l'azione condotta da Pyongyang. Sarebbe la risposta del Nord alle manovre aeree di cinque giorni su larga scala condotte dal Sud e dagli Stati Uniti
Momenti di tensione dopo il lancio di almeno tre missili da parte della Corea del Nord. Si tratta di missili balistici di vario tipo caduti nel mar del Giappone, che però avrebbero violato il confine con la Corea del Sud.
La provocazione del Nord arriva in risposta alle manovre aeree di cinque giorni su larga scala di Corea del Sud e Stati Uniti che sono iniziate lunedì. I militari di Seul sottolineano che è l’azione più grave condotta fin qui dalla Corea del Nord visto che i missili “non sono mai arrivati così vicini” alle acque territoriali sudcoreane.
In un comunicato, il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol, ha definito l’azione sudcoreana “di fatto un’invasione territoriale con un missile che ha attraversato la Linea di Confine Settentrionale per la prima volta dalla divisione” della penisola.
La risposta della Corea del Sud
Dopo i lanci di missili fatti oggi da Pyongyang, non si è fatta attendere la risposta della Corea del Sud, che ha lanciato tre “missili aria-superficie di precisione” nelle acque a nord del confine marittimo intercoreano. Il Comando di stato maggiore congiunto ha spiegato in una nota, che le operazioni hanno mostrato che Seul intende rispondere “con fermezza contro qualsiasi tipo di provocazione”.
E ancora: “I missili nordcoreani, per la prima volta dalla divisione della penisola, sono atterrati vicino alle nostre acque territoriali a sud della Northern Limit Line, con una mossa intollerabile”, ha detto il Comando, assicurando che “i nostri militari hanno promesso di rispondere con fermezza alla provocazione”.
