Il 13 settembre lo "State of the Union" dell'Unione Europea

Il 13 settembre lo “State of the Union” dell’Unione Europea con von der Leyen

Il 13 settembre lo “State of the Union” dell’Unione Europea con von der Leyen

Redazione  |
venerdì 08 Settembre 2023

Il 13 settembre Ursula von der Leyen terrà, come ogni anno, lo "State of the Union", si parlerà dei temi più caldi

La Commissione Europea ha pubblicato oggi, in vista del discorso sullo stato dell’Unione che la presidente Ursula von der Leyen pronuncerà mercoledì prossimo a Strasburgo, un documento di ben 120 pagine, interamente dedicato ai risultati ottenuti nel corso del mandato. L’ultimo Soteu (State Of The European Union) della legislatura sarà probabilmente più dedicato a rivendicare quanto è stato fatto, piuttosto che quello che resta da fare, anche perché con l’avvicinarsi delle europee, a giugno 2024, l’attività istituzionale Ue sta per entrare in modalità elettorale. I primi segnali sono già evidenti: la Commissione ha perso due vicepresidenti, Frans Timmermans che è tornato alla politica attiva in Olanda e Margrethe Vestager che si è messa in aspettativa per candidarsi alla presidenza della Bei, oltre alla commissaria alla Ricerca Mariya Gabriel, che è diventata vicepremier e ministra degli Esteri della Bulgaria.

Il documento diffuso oggi dalla Commissione, utile per farsi un’idea di quello che dirà von der Leyen agli eurodeputati, insiste relativamente poco sui risultati ottenuti sul fronte della vaccinazione di massa contro la Covid-19, grazie ai farmaci acquistati dall’esecutivo comunitario per conto degli Stati membri, tramite contratti tuttora in gran parte secretati: la parola “vaccini”, in tutto il documento, ricorre solo una ventina di volte, contro le 155 della parola “Ucraina” e le 39 della parola “rinnovabili”. Nelle due pagine di introduzione, in genere la sola parte dei documenti di questo tipo che viene letta dai non specialisti, i vaccini vengono menzionati solo in modo indiretto, quando si ricorda fugacemente che “gli europei hanno resistito ad una pandemia globale”.

Covid a parte, la Commissione insiste molto sulla guerra in Ucraina e sull’affrancamento dagli idrocarburi russi: “La Russia – scrive – ha tentato di ricattarci con l’energia e l’Europa era sull’orlo di una crisi da combustibili fossili. Non sapevamo se le nostre riserve di gas avrebbero superato l’inverno. Ma sapevamo, nel profondo dei nostri cuori, che non potevamo abbandonare i nostri amici ucraini, che stavano combattendo per la loro libertà. Dovevamo spezzare velocemente la nostra dipendenza dai combustibili fossili russi, diversificando e accelerando la transizione verso l’energia pulita. E lo abbiamo fatto, insieme. Non perché fosse facile, ma perché era la cosa giusta da fare”. In particolare, l’Europa ha “rimpiazzato 70 mld di metri cubi di gas russo via gasdotto nei primi otto mesi della guerra” e “nel 2022 è stata prodotta più elettricità da vento e solare che dal gas”.

“Questo – rivendica l’esecutivo Ue – è lo spirito della Commissione von der Leyen. Dal 2019 gli europei hanno retto davanti ad una pandemia globale, hanno gestito una crisi energetica e hanno accolto nelle loro case il più alto numero di rifugiati dalla Seconda Guerra Mondiale”. E “malgrado queste avversità, non abbiamo mai vacillato nel perseguire il Green Deal, l’innovazione digitale centrata sull’uomo e l’equità sociale. Questa – aggiungono, evidenziandolo in neretto – è una Commissione che mantiene la parola e rispetta gli impegni”.

L’Europa, il futuro

Secondo l’esecutivo Ue, “noi europei siamo ora più forti e più uniti”, stando “a fianco dell’Ucraina e del suo popolo”. Le sanzioni, a loro dire, “stanno avendo un impatto pesante sulla macchina da guerra russa”; l’Unione “è il campione dell’ordine basato sulle regole” e “lavora per una pace giusta” in Ucraina. L’Unione Europea continuerà a sostenere l’Ucraina “attraverso un nuovo strumento nel bilancio” comunitario e “prepara l’integrazione” di Kiev “nella famiglia europea”.

L’Unione sta anche “rafforzando le sue capacità nella difesa”. Con RePower Eu, si sottolinea ancora, “abbiamo vinto la guerra che la Russia ha dichiarato alla nostra economia”; e nel maggio 2023, “per la prima volta nella storia, l’Unione ha prodotto più elettricità con l’eolico e il solare che da combustibili fossili”. Un rilievo notevole viene dato a Next Generation Eu, “il nostro storico piano di investimenti per la ripresa”. Il piano viene definito come “una opportunità storica per costruire un’economia che funzioni per ogni cittadino dell’Ue”. Ora che si avvicinano le elezioni europee, continua la Commissione, “dobbiamo fare tutto il possibile per dare alle persone il potere alle persone e assicurarci che esercitino il diritto democratico di voto”. Si promette di “proteggere lo spazio democratico da interferenze e minacce”, come “corruzione, disinformazione, attacchi ai giornalisti e tentativi delle potenze straniere di dividerci. Le nostre tradizioni democratiche, le nostre aspirazioni e la nostra unità sono la nostra forza”.

La chiusa è quasi lirica: “Dai fondatori del progetto di pace europeo, che si spinsero ad immaginare un’Europa unita dopo la Seconda Guerra Mondiale, a coloro che abbatterono la Cortina di Ferro nel 1989 che divideva il nostro continente, e ora agli eroi in Ucraina che combattono per la libertà e per dare un futuro europeo ai loro figli, quello che ci unisce è che combattiamo per quello che è giusto. Oggi, l’Europa ancora una volta si batte per un futuro per cui vale la pena di combattere e questo futuro sta a noi costruirlo”.

UE: non solo la guerra in Ucraina

Oltre alla guerra in Ucraina (l’Ue starà con Kiev “per tutto il tempo necessario”, si ribadisce nel documento) e temi collegati, il discorso di von der Leyen insisterà probabilmente sul Green Deal e sulle tematiche ambientali ed energetiche, anche perché il giorno dopo, giovedì, la politica tedesca sarà a Copenhagen, dove farà da madrina per il varo della prima nave container al mondo alimentata da metanolo verde, parte della flotta del colosso danese dello shipping Maersk (entro il 2030, sottolinea la Commissione, un quarto della flotta di Maersk sarà alimentato da combustibili verdi, “cosa significativa, dato che il 90% del commercio mondiale avviene via mare”). E’ probabile che von der Leyen parli anche del tema migrazioni, uno dei più sensibili per il Ppe: su questo, la Commissione von der Leyen ha messo sul tavolo una proposta articolata, il patto per le migrazioni, e “resta pronta a lavorare con il Parlamento e il Consiglio per assicurare la conclusione dei negoziati interistituzionali entro la fine dell’attuale legislatura”. Nel documento si cita anche il Global Gateway, il piano per le infrastrutture che vorrebbe essere la risposta Ue alla Belt and Road Initiative cinese.

Sulla Cina, il documento ricorda il discorso di von der Leyen della primavera scorsa, in cui sottolineò la necessità di “riequilibrare e ridurre i rischi” nei rapporti tra l’Unione e la Repubblica Popolare. In materia di commercio, si ricorda che sono stati chiusi con successo i negoziati su accordi di libero scambio con Cile e Nuova Zelanda, mentre continuano le trattative con Australia, Mercosur, Messico, India e Indonesia. Si sottolinea poi che sotto questa Commissione è stato approvato l’Anti-Coercion Instrument, che dovrebbe fungere da deterrente contro l’uso di mezzi economici a fini coercitivi, come ha fatto la Cina imponendo un bando di fatto alle importazioni dalla Lituania. È probabile che von der Leyen tocchi anche il tema della tutela dello Stato di diritto e della lotta alla corruzione, anche se il regime di condizionalità a tutela del bilancio Ue, voluto soprattutto dal Parlamento, nel documento viene citato solo in un paragrafo.

In tema di pandemia, il documento ricorda che oggi “oltre il 70% della popolazione dell’Ue è pienamente vaccinato contro la Covid-19” e che “quasi 2,5 mld di dosi di vaccini anti-Covid, circa due terzi di quelli prodotti nell’Ue, sono state esportate verso 168 Paesi”. Il Green Pass, o Eu Digital Covid Certificate, si legge solo nelle pagine interne, “è diventato uno strumento inestimabile nella lotta alla pandemia”. Sarà interessante vedere se von der Leyen, in Parlamento, citerà o meno il pass, che ha consentito di riprendere a muoversi in Europa, ma che è anche diventato un simbolo negativo per alcune fasce della popolazione europea, in particolare in alcuni Paesi. E anche quanto spazio la presidente dedicherà ai vaccini anti Covid, che hanno consentito di accelerare l’uscita dalla pandemia, ma che le hanno provocato qualche grattacapo per via dei messaggini scambiati con il Ceo di Pfizer Albert Bourla, mai pubblicati.

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