7 mld investiti dal 2014, ma solo 8% degli istituti sono a norma. 65% gli edifici costruiti prima delle norme antisismiche
ROMA – Sulla sicurezza nelle scuole italiane, negli ultimi anni, sono stati fatti passi avanti, con l’investimento di 7 miliardi in edilizia scolastica dal 2014, ma la fotografia che ne emerge non è ancora convincente. Ad oggi, mentre continuano le scosse nel Centro Italia, solo l’8% degli oltre 43 mila edifici scolastici risponde a criteri antisismici, ricorda Cittadinanzattiva; e ai ritmi attuali, calcola Legambiente, ci vorrà un secolo per metterli in sicurezza.
Le scuole costruite prima delle norme antisismiche (1974) sono infatti il 65%. Neanche un anno dopo il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia nel 2002, l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3274/2003 introduceva l’obbligo, per gli enti proprietari, di effettuare verifiche di vulnerabilità sismica in edifici strategici e rilevanti per fini di protezione civile. Quindi anche per le scuole. Ad oggi in quanti edifici scolastici sono state fatte? “Non si hanno cifre precise, comunque in pochissimi casi – dice all’ANSA Adriana Bizzarri, coordinatrice scuola di Cittadinanzattiva -. Dunque bambini e ragazzi frequentano scuole di cui spesso non si conosce il comportamento in caso di terremoto”.
Il problema è che l’Ordinanza n.3274, sopra citata, non prevede sanzioni e non implica interventi. Inoltre i costi di queste verifiche si aggirano sui 10-15 mila euro per edifici di medie dimensioni. Nel decreto terremoto ora al Senato (art.20 bis) si pone come scadenza il 31 agosto 2018 per le verifiche di vulnerabilità delle scuole in zone 1 e 2, quelle a rischio sismico più alto, prevedendo un finanziamento statale. Inoltre i nuovi provvedimenti legislativi sulla ricostruzione prevedono l’adeguamento sismico e non il solo miglioramento delle strutture.
“Nonostante gli ingenti fondi stanziati negli ultimi 3 anni – rileva Legambiente – su 9.425 interventi il 49% ha riguardato edifici in zone 1 e 2 come Amatrice e L’Aquila. E di questi solo il 5,3% è stato di adeguamento”.
Negli ultimi anni si sono fatti passi avanti, con l’investimento di risorse ad hoc. Nel 2014 è stata istituita presso la presidenza del Consiglio la struttura di Missione per l’edilizia scolastica, coordinata dall’architetto Laura Galimberti. Sono oltre 4,6 i miliardi già stanziati dal 2014, altri 2,5 mld sono in programmazione. Nonostante i fondi e le task force per aiutare gli Enti locali, spesso “i bandi rimangono inaccessibili – afferma Vanessa Pallucchi, responsabile scuola di Legambiente – per mancanza di capacità tecniche o di personale in molti Comuni o Province, che quindi andrebbero maggiormente supportati”. Inoltre, rileva Legambiente, “anche se i fondi per la messa in sicurezza sono usciti dal Patto di Stabilità, molti Comuni sono in default e non riescono a cofinanziare le spese. Dunque l’impegno degli ultimi governi c’è – conclude Pallucchi – ma va gestito in maniera più consapevole, anche con un’anagrafe scolastica davvero aggiornata su tutto il territorio”.