Abuso d'ufficio, condannato ex dirigente del Comune di Marsala - QdS

Abuso d’ufficio, condannato ex dirigente del Comune di Marsala

redazione web

Abuso d’ufficio, condannato ex dirigente del Comune di Marsala

mercoledì 22 Luglio 2020

Per abuso d’ufficio, il Tribunale di Marsala ha condannato a due anni e mezzo di carcere l’ingegnere Francesco Angelo Patti, di 65 anni, ex dirigente, adesso in pensione, del settore Pianificazione territoriale del Comune di Marsala, accusato di non avere emesso ordinanza di demolizione per alcune opere “abusive”, per le quali c’era stato un “diniego di sanatoria”, realizzate in un’abitazione di proprietà di Manfredo Natale Spadaro, 54 anni, marito di un magistrato in servizio al Tribunale di Marsala.

Spadaro è stato assolto, insieme al suo tecnico, l’architetto Andrea Pellegrino, di 55 anni, dall’accusa di falso ideologico, ma condannato per abuso edilizio a otto mesi di arresto, nonché ad un’ammenda di 45 mila euro.

Condannato, per falso ideologico, anche un altro tecnico del Comune di Marsala, Vito Angileri, di 58 anni. Per lui un anno e mezzo di reclusione con pena sospesa.

Sono stati, invece, assolti altri sette tecnici dello stesso Comune accusati di abuso d’ufficio: sono l’architetto Filippo Maggio, di 63 anni, che diede un parere favorevole, Bernardo Giuseppe Giacalone, di 62, Giovanni Barraco, di 59, accusato di aver omesso la sospensione delle opere abusive, Vincenzo Figuccia, di 63, Mario Stassi, di 64, l’ingegnere Giuseppe Giacalone, di 64, responsabile dell’edilizia privata, e Alberto Angileri, di 65. Per gli ultimi due era stato lo stesso pm, Giulia D’Alessandro, a chiedere l’assoluzione.

Il caso è relativo ad alcuni lavori effettuati in un’abitazione a due piani di via Trieste (contrada Amabilina), alla periferia di Marsala, di proprietà dello Spadaro, imputato quale “committente delle opere abusive”. L’indagine è scattata a seguito della denuncia di una vicina di casa, l’avvocato Valentina Scarrone, figlia del defunto giudice Renato Scarrone (morto diversi anni fa in un incidente stradale), che aveva portato alla parziale demolizione delle opere realizzate, mentre per la restante parte il proprietario aveva avanzato richiesta di sanatoria agli uffici comunali.

Nel processo, Valentina Scarrone si è costituita parte civile.

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