Scandalo Pegasus, "Violazioni social e chat anche da altre aziende" - QdS

Scandalo Pegasus, “Violazioni social e chat anche da altre aziende”

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Scandalo Pegasus, “Violazioni social e chat anche da altre aziende”

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lunedì 02 Agosto 2021

Secondo Forbes, oltre al software israeliano che avrebbe monitorato la vita di giornalisti e altri professionisti, altre aziende potrebbero accedere istantaneamente ai dispositivi presi di mira.

La startup israeliana Paragon ha la capacità di violare la crittografia usata da WhatsApp, Signal, Facebook Messenger e Gmail. Lo riporta un articolo di Forbes, in un momento in cui l’industria degli hacker su commissione è caduta sotto la lente dell’opinione pubblica dopo lo scandalo Project Pegasus, il software sviluppato dall’israeliana NSO Group, che avrebbe monitorato la vita digitale di giornalisti, avvocati e funzionari a livello globale.

Un esperto di sicurezza ha dichiarato a Forbes che il software di punta della compagnia Paragon, di cui non si conosce il nome, può ottenere un accesso istantaneo ai dispositivi presi di mira, comprese le comunicazioni veicolate sulle app menzionate e molte altre.

La startup, fondata nel 2019, otterrebbe finanziamenti da investitori statunitensi, anche grazie ai collegamenti tra il governo di Washington e le agenzie di intelligence israeliane.
Un dirigente di Paragon ha rivelato a Forbes che l’azienda venderà i suoi prodotti di sorveglianza solo ai paesi che rispettano le norme internazionali in materia di diritti e libertà fondamentali. Al momento, sembra che Paragon non abbia grossi clienti in portafoglio, anche per la sua giovane età.

L’inchiesta di Forbes arriva dopo lo scandalo Project Pegasus, il software sviluppato da NSO Group, che avrebbe monitorato la vita digitale di giornalisti, avvocati e funzionari a livello globale. Proprio NSO Group è l’organizzazione che ha permesso all’FBI di sbloccare l’iPhone del presunto terrorista dell’attacco di San Bernardino durante il quale, nel 2015, persero la vita quattordici persone.

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