L'accusa dell'ex M5s La Rocca, "I vertici del movimento sordi e spietati" - QdS

L’accusa dell’ex M5s La Rocca, “I vertici del movimento sordi e spietati”

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L’accusa dell’ex M5s La Rocca, “I vertici del movimento sordi e spietati”

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martedì 23 Novembre 2021

Claudia La Rocca, ex deputata regionale degli Stellati, dice all'Ansa come è cambiato il Movimento. "Ho restituito 257mila euro. Oggi tutto è differente"

Quasi 260 mila euro restituiti nel
rispetto delle regole del Movimento: a tanto Claudia La Rocca, ex deputata
regionale M5s ha rinunciato quando sedeva nei banchi dell’Assemblea regionale
siciliana. “Pentita? No, ma ora è tutto diverso”, riflette. Cinque
anni vissuti in prima fila a lavorare sui dossier più delicati in commissione
Bilancio rimediando la stima di tanti colleghi anche dell’opposizione, poi
isolata all’interno del movimento quando decise di collaborare con i pm di
Palermo nell’inchiesta sulle cosiddette “firme false” che produsse un
terremoto nel M5s, trattata come se fosse “un’appestata”.

“Ho vissuto diverse
umiliazioni, in particolare i primi mesi sono stati molto complicati, mi è
stata più vicina gente inaspettata anche rispetto ad alcuni che consideravo
amici”, i vertici del Movimento sono stati sordi e spietati, ci hanno
lasciati soli e scoperti, non valutando né la questione nel merito – trattata
con estrema ipocrisia in modo sproporzionato rispetto al fatto in sé – né il
valore delle persone coinvolte, in qualche modo colonne del Movimento
abbattute”, ricorda con amarezza La Rocca, conversando con l’ANSA.

Giorni di infinita amarezza per l’ex deputata: la solitudine, la gogna
mediatica, la consapevolezza che il sogno si era infranto, ma anche tanta
solidarietà. “Ricordo i messaggi di tanti cittadini – non di certo
avvoltoi come certi presunti attivisti -, parole di rispetto e conforto da
parte di diversi giornalisti, ricordo la telefonata dell’allora presidente
Rosario Crocetta o le parole dell’ex assessore Bruno Marziano del Pd che non
poteva crederci che non mi sarei più ricandidata”, racconta sfoggiando un
gran sorriso.

Quindi la fine del suo mandato. Oggi
si occupa dell’attività legislativa della deputata (ed ex collega ai tempi del
M5s) Angela Foti passata al gruppo di Attiva Sicilia – dove sono transitati
alcuni fuoriusciti dal M5s – e si dice “orgogliosa di lavorare al fianco
di una donna caparbia e indubbiamente capace di fare la differenza nello
scenario politico regionale”.

“Dalla militanza nel M5s a oggi
è cambiato tanto – osserva La Rocca – Non sono pentita di avere restituito poco
meno di 257 mila euro, certo c’è chi mi ha considerata quasi una pazza a
rinunciare a quei soldi con i quali avrei potuto costruirmi un futuro diverso.
Ma allora erano le regole, io ci credevo davvero.

Adesso è tutto differente, il M5s s’è trasformato, non so se oggi i parlamentari sono puntuali a restituire parte dell’indennità e se gli attivisti fanno le pulci ai parlamentari come ai miei tempi quando dovevo giustificare anche l’acquisto di un panino. La mia visione in tutti questi anni è cambiata: lavorando all’interno del ‘sistema’ ho capito che la cifra che guadagna un deputato non è fra i nodi prioritari dei problemi della Sicilia né fa la differenza in termini di qualità rispetto ad una classe politica che, per carità, ha sicuramente bisogno di ritrovare vigore e spessore”.

“Chi fa il parlamentare con
passione e serietà, al di là dell’attività parlamentare che si racchiude in 3-4
giorni, è impegnato in modo costante: studio, incontri, riunioni continue,
trasferte – aggiunge l’ex deputata Claudia La Rocca – E’ giusto combattere gli
sprechi, ma quelle battaglie sui costi della casta per me ora sono
anacronistici o comunque non centrali.

I cittadini chiedono persone capaci
di ascoltarle e di battersi per risolvere i troppi problemi. Cosa me ne faccio
di un rappresentante che fa i ‘compitini a casa’ – oggi con una restituzione
che si può definire simbolica – se poi non onora in modo adeguato il proprio
mandato? – prosegue – Credo che alcuni non si rendano conto del privilegio e
della responsabilità connessi al ruolo ricoperto”.

Il futuro? “Ho studiato tanto
in questi anni, l’attività nel Palazzo comunque è stata preziosa – conclude –
Sono pronta a nuove sfide personali, probabilmente lontano dai riflettori, che
in questa fase della mia vita mi appassionano poco. E’ stata una bella
avventura, vissuta a 1000 all’ora. Ho perso tante persone per strada e poco
importa, ma quelle che sono rimaste sono preziose”. (ANSA)

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