C’è anche lo «stallo del motore” tra le ipotesi al vaglio di inquirenti e investigatori che indagano sull’incidente aereo di ieri alle porte di Milano e nel quale sono morte otto persone tra cui un bimbo di nemmeno due anni.
Da quanto apprende l’’ANSA, a parlare di blocco è stato uno dei tecnici dell’Enav che si occupa del caso, sulla base dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, in cui si vede il velivolo precipitare ad altissima velocità con il muso a 90 gradi e disintegrarsi sull’edificio. Da quel video, i cui fotogrammi dovranno essere analizzati dalla polizia scientifica, non risulta il motore in fiamme.
Terminata la fase del repertamento dei corpi, e recuperata sul fronte tecnico la scatola nera, il lavoro degli investigatori si concentra “sull’effettiva identificazione delle vittime, sull’analisi delle telecamere locali, e sulle conversazioni radio, da cui emergerebbe una modifica di rotta appena dopo il decollo”.
E’ quanto ha spiegato all’ANSA il dirigente dell’ufficio prevenzione generale della Questura, Giuseppe Schettino a San Donato Milanese, sul luogo dello schianto avvenuto ieri. “Per le vittime – ha aggiunto – si tratta di fare comparazioni genetiche per avere la certezza delle identità ricostruite, dato che tutti i cadaveri erano irriconoscibili. Per le telecamere, si tratta di acquisire i video di quelle dell’azienda dei trasporti milanese” dato che lo schianto è avvenuto su un’area di pertinenza dell’Atm. Sul posto, a margine del capolinea dei bus della metro MM3 San Donato, dopo il sopralluogo dei pm, stamani, sono ancora al lavoro i tecnici e gli ingegneri dei Vigili del fuoco, e la Polizia scientifica, guidata dalla dirigente milanese, Anna Maria Di Giulio. Presenti anche funzionari di Atm, dell’Ente nazionale del volo e della Protezione civile.
Sul fronte delle conversazioni radio acquisite dalla Torre dell’aeroporto di Linate, la Questura ha confermato che “dai nastri emerge che il pilota è stato contattato dal controllo di volo per una difformità nel tracciato e alla domanda degli operatori se volesse fare un cambio di rotta ha risposto in modo affermativo concordando una nuova rotta, causa maltempo“.
Giuseppe Schettino ha aggiunto che è stato sequestrato “tutto il possibile immaginabile” e che adesso però si deve passare alla fase delle analisi “che potrebbe anche essere lunga”. La palazzina andata in fiamme, ieri, è vigilata dalla Polizia, che ha isolato una parte del terminal con le fermate di bus e pullman che sono state spostate di alcune centinaia di metri, in una rotatoria adiacente a via Marignano. La pioggia battente della mattinata ha comunque tenuto lontano i curiosi e nel vicino capolinea della linea gialla della metro tutto procede normalmente.