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Aeroporti, fusione Catania-Comiso: primo passo per la creazione di un hub mediterraneo

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Aeroporti, fusione Catania-Comiso: primo passo per la creazione di un hub mediterraneo

Vittorio Sangiorgi  |
domenica 10 Aprile 2022

Numeri incoraggianti per i due scali siciliani che puntano a tornare ai livelli del 2019. Catania guarda all'innovazione e sviluppo sostenibile. Comiso ad essere un volano per il turismo locale

Progettualità, infrastrutture e sviluppo verso il futuro. Sono questi i punti cardine per il rilancio e la piena affermazione dell’asse aeroportuale Catania – Comiso, di cui si è discusso ieri – in un partecipato convegno – presso la maestosa Aula Magna del Monastero dei Benedettini di Catania.

Il primo passo di questo ambizioso progetto è stato compiuto con la fusione tra SAC e Soaco, le società che gestiscono i due scali. Un passaggio fondamentale per creare vere e durature interconnessioni, indispensabili per la creazione di un hub mediterraneo.

Investire nel trasporto aereo per incoraggiare la ripresa

Grazie ai numerosi interventi, politici ed istituzionali, sono stati posti al centro del dibattito temi e obiettivi di strettissima attualità che, tuttavia, permettono di proiettarsi ai prossimi decenni. Il periodo che stiamo vivendo, al di là delle tragiche contingenze belliche, è quello in cui inizia la ripresa per il settore del trasporto aereo e per l’indotto ad esso connesso.

Dopo l’annus horribilis 2020, che nei mesi delle restrizioni più stringenti ha fatto segnare una contrazione del traffico aereo superiore al 90%, e i timidi segnali di ripresa del 2021, l’anno che stiamo vivendo porta con sé numeri sempre più incoraggianti.

Entro il mese di giugno la scalo di Catania tornerà ai livelli del 2019

Come ha evidenziato l’AD di SAC Nico Torrisi, infatti, entro il mese di giugno la scalo di Catania tornerà ai livelli del 2019. Volgendo lo sguardo indietro di qualche mese e prendendo in esame dati già cristallizzati, la sostanza non cambia.

Il “Bellini”, dicono i numeri di ENAV snocciolati dal presidente Francesca Isgrò, si attesta come quarto scalo nazionale e primeggia in quanto a percentuale di aumento dei voli. Nel gennaio del 2022, ad esempio, si è registrato un incremento del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sono incoraggianti anche le statistiche riguardanti l’aeroporto di Comiso,  che grazie alla sua progressiva crescita, ha già toccato vette importanti nel numero dei passeggeri, rappresentando un volano per il turismo delle aree limitrofe.

Catania – Comiso hub del Mediterraneo

Il percorso intrapreso dai due scali siciliani punta ad essere anche un modello, un esempio da seguire su tutto il territorio nazionale. Questo l’assunto sostenuto con forza e convinzione da Alessio Quaranta, direttore generale di Enac, che ha altresì sottolineato l’importanza di sostenere, con un adeguato e moderno sviluppo infrastrutturale, l’impetuoso aumento del traffico aereo previsto nel prossimo ventennio. L’azione congiunta degli scali italiani su base regionale, infatti, si configura come l’arma più importante per superare la concorrenza delle altre realtà nazionali, specie sullo scacchiere del Mediterraneo.

L’aeroporto di Catania guarda al futuro: innovazione e  sviluppo sostenibile

Ma come risponde Catania alla sfida dell’innovazione infrastrutturale? Con un significativo programma di interventi, alcuni dei quali già realizzati o in via di realizzazione, che si concluderà entro il 2030. Nel taccuino di SAC trovano posto l’edificazione di nuovi terminal e l’espansione di quelli già esistenti, il miglioramento dell’accessibilità all’aeroporto, lo spostamento della pista per garantire maggiore flessibilità e sicurezza. Interventi poderosi, ben decritti dai numeri.

Le sale d’attesa saranno incrementate di 2800, la sala partenze extra Schengen di 450

Verranno potenziate, inoltre, tutte le infrastrutture complementari all’attività dello scalo. Uno sviluppo impetuoso ma, soprattutto, uno sviluppo sostenibile. In quest’ottica rientra la demolizione dell’edificio che, fino al 2007, ha ospitato l’area centrale dello scalo, porterà alla costruzione del terminal A.

La bussola sarà quella dell’efficientamento energetico, una vera e propria sfida che riguarderà sia gli edifici di nuova costruzione che quelli già esistenti.

Non saranno tralasciati, ovviamente, interventi di compensazione del verde. Grande importanza, in un’ottica di traporto sostenibile, sarà data all’interconessione  con la futura stazione della metropolitana e con quella ferroviaria.  L’obiettivo finale, da questo punto di vista, sarò quello della decarbonizzazione, la cui tappa finale è prevista nel 2050. In seguito alla riqualificazione si punterà, ed è lo stesso AD Torrisi a dirlo, ad accogliere annualmente 20 milioni di passeggeri.

La strada, insomma, sembra tracciata, i traguardi individuati sono prestigiosi e significativi.

Ragion per cui, come hanno sostenuto con forza nei loro interventi i massimi rappresentanti dell’aviazione civile e delle autorità aeroportuali, sarà indispensabile il ruolo della politica e delle istituzioni locali, nazionali e continentali.

Vittorio Sangiorgi

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