La recente apertura da parte del presidente della Regione, Renato Schifani, ha riacceso il dibattito sull’ingresso di nuovi partner nella gestione dello scalo palermitano. Sindacati sul piede di guerra
PALERMO – La possibile privatizzazione dell’aeroporto di Punta Raisi è tornata al centro del dibattito politico dopo le dichiarazioni del presidente della Regione, Renato Schifani, fatte al Museo archeologico regionale Pietro Griffo di Agrigento: “Oggi tutti i più grossi aeroporti d’Italia sono privatizzati e funzionano. Privatizzazione significa superare un sistema di controlli sugli acquirenti di grandissimo rigore. La logica del mio governo è quella di seguire questo percorso”.
“Sono cambiati i tempi – ha aggiunto Schifani – ed è aumentata l’esigenza di rafforzare le infrastrutture degli aeroporti per renderli più competitivi, ma serve chi investe e a investire sono i privati. La logica è della privatizzazione a Palermo e a Catania”.
L’esponente di Forza Italia ha anche confermato l’ipotesi di una fusione tra lo scalo del capoluogo e il Vincenzo Florio di Trapani: “L’aeroporto di Trapani non va svenduto, non c’è l’esigenza di venderlo. Stiamo lavorando sui collegamenti Palermo-Trapani per puntare su un unico hub aeroportuale”.
Le parole del governatore hanno incontrato il plauso di Vito Riggio, amministratore delegato della Gesap, la società di gestione dell’aeroporto Falcone Borsellino: “Ha ragione il presidente della Regione Schifani. Il caro voli si combatte con la concorrenza. E Gesap si sforza di avere più compagnie aeree che operano dall’aeroporto di Palermo, pur in una fase di alta concentrazione del mercato. Inoltre, sulla privatizzazione è molto apprezzabile la posizione espressa dal presidente sulla necessità di ricercare un partner industriale per aeroporti che devono fare un grande volume di investimenti previsti dalla concessione statale, e tra questi c’è Palermo”.
E, a proposito di concorrenza, le stime di traffico indicano che a marzo è prevista la crescita del +10% su marzo 2023, con circa 550 mila passeggeri in transito. Febbraio si è chiuso con l’aumento a doppia cifra del traffico passeggeri: 435.543, con un +10,14% su febbraio 2023 (395.441). Incremento significativo anche per il numero dei voli (3.135), con un +11,29% sullo stesso mese del 2023 (2.817).
La proposta di privatizzazione dell’aeroporto non piace a tutti
Il rilancio della privatizzazione della Gesap, però, non piace a tutti. Per il segretario provinciale di Rifondazione comunista Frank Ferlisi e quello palermitano Ramon La Torre “sarebbe il primo passo di una politica di svendita delle partecipate che peggiorerebbe solo le condizioni dei lavoratori e dei passeggeri. Giudichiamo i recenti ammiccamenti tra il sindaco Roberto Lagalla e il presidente della Regione Renato Schifani di voler privatizzare la gestione dell’aeroporto Falcone Borsellino come proposta inaccettabile. Neppure i precedenti presidenti della Provincia e sindaci del capoluogo del centrodestra hanno mai messo in discussione la proprietà pubblica dell’aeroporto avventurandosi in improbabili ipotesi di privatizzazione, riconoscendo la migliore funzionalità di una gestione pubblica”.
“È evidente – hanno concluso – che gli attuali successi dello scalo di Punta Raisi si devono esclusivamente alla gestione pubblica, che ha rilanciato l’aeroporto di Palermo, portandolo alle vette degli scali italiani. I bilanci positivi da diversi anni di Gesap e i programmi di ampliamento dell’importante infrastruttura lo dimostrano ampiamente. Affermare che una acquisizione da parte del privato abbasserebbe i costi è una grossa bugia”.
Contrari all’ingresso dei privati anche i sindacati, da tempo in stato di agitazione per la gestione del personale, la mancata attuazione del piano di formazione e riqualificazione professionale e il riassetto organizzativo dell’azienda. “Gesap non va svenduta”, ha detto Gianluca Colombino, segretario generale di Legea Cisal.
Legea Cisal: “A Schifani lo diciamo con chiarezza: giù le mani dall’aeroporto di Palermo”
“In una Sicilia ostaggio di mille emergenze – ha aggiunto – dalla siccità alla disoccupazione, il governatore Renato Schifani sembra avere un solo chiodo fisso: vendere la Gesap, società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo, col benestare di chi, invece, dovrebbe difendere gli interessi dell’azienda. Una scelta che, come diciamo da tempo, è fuori da ogni logica, dal momento che Gesap, quasi totalmente pubblica, macina utili e record di passeggeri e sta, con ammirevole sforzo, provando a tornare ai livelli pre-pandemici. A Schifani lo diciamo con chiarezza: giù le mani dall’aeroporto di Palermo. Anziché immaginare improbabili fusioni con l’Airgest di Trapani, cosa che danneggerebbe gravemente i conti di Palermo, o fare la guerra a compagnie che garantiscono il 75% dei voli, il Governo sostenga con convinzione i servizi a gestione pubblica e promuova investimenti che migliorino i trasporti in Sicilia, combattendo il caro-voli con soluzioni realmente efficaci”.
“Gesap – ha concluso Colombino – è un patrimonio dei cittadini e vendere in questo momento sarebbe un errore imperdonabile; per reperire capitali si pensi semmai a una quotazione in borsa che eviterebbe di svendere la società e consentirebbe di mantenere il controllo pubblico, tutelando i lavoratori e i cittadini”.