Afghanistan, decine di morti negli scontri a Jalalabad - QdS

Afghanistan, decine di morti negli scontri a Jalalabad

Afghanistan, decine di morti negli scontri a Jalalabad

giovedì 19 Agosto 2021

I talebani, al grido di "La Sharia è legge" avrebbero ucciso trentacinque persone. Usa, sparati colpi per contenere la folla nell'aeroporto di Kabul. Il nostro console, ancora venti italiani nel Paese

Sarebbero trentacinque i morti durante le proteste contro i talebani a Jalalabad, in Afghanistan, secondo quanto riportato da Sky TG24, citando una testimonianza esclusiva.

“Oggi il popolo che abita nella provincia afgana chiamata Nangarhar è uscito in strada con le vecchie bandiere dell’Afghanistan. Per fermarli, i talebani hanno sparato e ammazzato trentacinque persone”, ha detto un testimone oculare della protesta avvenuta a Jalalabad, capoluogo della provincia orientale di Nangarhar.

“Non ci sarà alcun sistema democratico perché non ha alcuna base nel nostro Paese” detto Waheedullah Hashimi, alto esponente dei talebani, in un’intervista alla Reuters.
“Non discuteremo – ha aggiunto – quale tipo di sistema politico dovremmo applicare in Afghanistan perché è chiaro. È la legge della sharia e basta”.

La dichiarazione cozza con quanto proviene da fonti dei Talebani e dell’ex presidente Hamid Karzai secondo le qualie le due parti stanno lavorando per la formazione di un “governo inclusivo”.

L’annuncio fa seguito alla notizia che l’ex presidente ha incontrato a Kabul Anas Haqqani, uno dei leader della Rete Haqqani, una forza militare jihadista che fa parte dei Talebani.
Fonti vicine a Karzai hanno fatto sapere che lunedì lo stesso Karzai e Abdullah Abdullah, ex inviato governativo per la riconciliazione, hanno incontrato anche un altro esponente dei Talebani, Amir Khan Motaqi.

“A molta gente quanto avvenuto non piace – ha commentato il giornalista Rob Mc Bride – , ma molti afgani hanno dovuto rassegnarsi. Ma a Jalalabad non si sono rassegnati e qui c’è stata la resistenza di una buona fetta della comunità”.

Intanto la situazione è rovente anche nell’aeroporto Kabul, dove le truppe americane sono state costrette a sparare alcuni colpi in aria nella notte per controllare la folla: lo ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby, sottolineando come non vi siano stati morti o feriti. Secondo quanto riporta Sky News, invece, almeno 17 persone sono rimaste ferite nella calca. Nell’aeroporto di Kabul da giorni migliaia di afgani si affollano nella speranza di lasciare il Paese.

“Abbiamo evidenza di venti italiani non solo a Kabul ma anche nelle altre province dell’Afghanistan” ha detto al Tg1 il nostro console Tommaso Claudi, rimasto nella capitale afghana per mantenere un collegamento operativo con la Farnesina e gestire tutte le operazioni di rientro in loco.

“Il nostro obiettivo è mantenere il ponte aereo aperto”, ha sottolineato il console ricordando che “grazie alla macchina della Farnesina che non si è mai fermata, sono state messe in salvo attiviste dei diritti femminili e una parte consistente dei collaboratori dell’Ambasciata d’Italia a Kabul”.

A Bamiyan la statua di un eroe sciita anti talebano, Abdul Ali Mazari, è stata abbattuta dagli insorti.
Lo hanno reso noto gli abitanti della città. Si tratta di un ex leader politico Hazara, la minoranza sciita in Afghanistan.

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