La capitale è vicina all’assedio e l’esercito si arrende o diserta. Di Maio avverte, "Ci stiamo preparando ad ogni evenienza, anche quella dell'evacuazione"
L’amministrazione Biden si sta preparando alla caduta di Kabul e al ritiro di ogni presenza diplomatica in Afghanistan. Lo scrive il sito Axios, secondo cui si tratta di uno “straordinario capovolgimento delle previsioni”.
Agli alti consiglieri di Joe Biden sembra sempre più probabile che gli Stati Uniti non manterranno una presenza diplomatica duratura in Afghanistan oltre il 31 agosto, la data entro la quale il presidente Usa ha promesso di completare il ritiro delle truppe.
“Le nuove istituzioni afghane e la tenuta delle forze armate si sono rilevate molto meno forti di quanto era stato previsto; i Talebani hanno conquistato intere province praticamente senza combattimenti e questo dovrà essere oggetto di riflessione prospettica rispetto ai nostri impegni”. Così il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, intervistato dal Gr1 Rai.
Il Paese, ha aggiunto, “non dovrà tornare ad essere un “safe haven”, un rifugio sicuro, per terroristi. La comunità internazionale non permetterlo. Gli eventi di questi giorni non sono un buon messaggio che l’Occidente trasmette al mondo”.
Il presidente afghano, Ashraf Ghani, parla di “consultazioni rapide” per garantire “pace e stabilità” nel paese. Ma intanto i talebani hanno conquistato 18 capitali provinciali e raggiunto il distretto di Char Asyab, a soli 11 chilometri a sud di Kabul, dove si svuotano le ambasciate.
Gli Usa hanno mandato 8mila soldati per proteggere il proprio personale in partenza.
Di Maio avverte, “Ci stiamo preparando ad ogni evenienza, anche quella dell’evacuazione”. E, aggiunge, anche se “non ci sarà un nuovo impegno militare, non possiamo pensare di abbandonare dopo 20 anni il popolo afghano”.
Il presidente dell’associazione culturale afghani in Italia, Qorbanali Esmaeli, parla di “un terrore indescrivibile tra la gente” e sottolinea che “la cosa più preoccupante, più assurda e più atroce è che le donne e le ragazze, sopra i 12 anni, sono considerate bottino di guerra”.