”Portare il G7 in Sicilia è senza altro una buona scelta, ma al contempo crediamo che le istituzioni non debbano ricordarsi del Meridione solo in maniera saltuaria, a livello spot, sic et sempliciter in occasione di grandi eventi che iniziano e si esauriscono senza una programmazione strutturata e di lungo periodo”. Lo afferma Confeuro in un nota.
”L’agricoltura e la madre terra del Sud Italia sono e vivono tutti i giorni, un comparto produttivo di grandi eccellenze locali che lo Stato deve tutelare, innanzitutto con investimenti costanti e l’immediata realizzazione di un sistema fieristico davvero innovativo, che dia reale risonanza e visibilità ai prodotti enogastronomici meridionali: un po’ come accade a Parma con Cibus o a Verona con il Vinitaly”, sottolinea l’associazione.
”Perché tutto questo non è fattibile anche nelle grandi e importanti città del sud Italia? A nostro giudizio, il sistema fieristico italiano rappresenta un volano imprescindibile per l’internazionalizzazione dei nostri prodotti e soprattutto per l’accesso al mercato delle pmi del settore primario’‘, osserva Confeuro. ”E, pertanto, sollecitiamo ancora il governo nazionale a puntare con maggior impegno per lo stabile sviluppo delle fiere agroalimentari del meridione”.
”Allo stesso tempo, chiediamo di investire maggiormente su nuove opere pubbliche, vero e proprio tallone d’Achille del Belpaese, al fine di contrastare la desertificazione territoriale, in atto in molte regioni del sud Italia, e implementare cosi i tempi di trasporto delle merci e dei prodotti agroalimentari. Infrastrutture e sistema fieristico, queste per Confeuro la ricetta da cui partire per difendere e rilanciare l’agricoltura nel Mezzogiorno”, conclude Confeuro.