Agrigento

Ancora bonifiche per eliminare le discariche di amianto

AGRIGENTO – Le strade provinciali dell’agrigentino passano da un’emergenza all’altra. Mentre si contano ancora i danni dopo l’ondata di maltempo che ha creato numerosi disagi su tutto il territorio, resta il problema legato ai rifiuti pericolosi lungo le strade interne, provocato dall’abbandono di contenitori e altri manufatti in amianto da parte di cittadini poco attenti alle condizioni ambientali del territorio.

Ammonta infatti a 47.800 chilogrammi il quantitativo di amianto rimosso dall’impresa Mediterranea Servizi di Racalmuto, che ha in appalto il servizio di raccolta e conferimento in discarica o presso ditte autorizzate dei rifiuti abbandonati sulle strade di competenza del Libero Consorzio di Agrigento. Un quantitativo enorme che, dopo le necessarie operazioni di messa in sicurezza, è stato trasportato nei siti autorizzati per lo stoccaggio di questo pericoloso materiale.

L’azione del Gruppo Risanamento ambientale del Libero Consorzio ha consentito anche la rimozione di oltre 150 kg di guaine bituminose, quasi 23 tonnellate di rifiuti solidi urbani generici e quantitativi minori di altre tipologie di rifiuti non pericolosi. Notevole l’impegno finanziario, aggravato non solo dalla difficile situazione finanziaria dell’ex Provincia, ma anche dagli interventi su altri siti di non pertinenza dell’Ente in virtù delle disposizioni delle Autorità giudiziarie.

Queste le strade bonificate: Sp n.1 tratti A e B, Sp n. 3, Sp n. 18, Sp Nc n. 22, relitti stradali lungo la Ss 624, Sp n. 52, n. 54, n. 68, n.73, n. 78, n. 79, le Spc ex consortili n. 9, 40, 50 e 71, la Sp n. 17-B Siculiana-Raffadali, la Spr n. 60 Naro-Figotti.

“Numerose operazioni di bonifica – hanno sottolineato dal Libero Consorzio – sono state completate dopo il dissequestro delle discariche abusive da parte della Magistratura. Molte, inoltre, le segnalazioni di rifiuti, pericolosi e non, da parte del personale stradale del Libero Consorzio e dei cittadini che renderanno necessari nuovi, costosi interventi di bonifica”.