Casa circondariale, lunga lista di inefficienze - QdS

Casa circondariale, lunga lista di inefficienze

Pietro Vultaggio

Casa circondariale, lunga lista di inefficienze

mercoledì 16 Settembre 2020

Numerose le emergenze cui si dovrà trovare una soluzione con l’insediamento dei nuovi vertici. In primo piano una razionalizzazione delle risorse umane presenti all’interno della struttura

AGRIGENTO – La UilPa (il sindacato che sostiene la Polizia penitenziaria) ha stilato una lunga lista di disservizi, ma anche di emergenze che dovranno trovare una soluzione, quando si insedierà il nuovo dirigente della Casa circondariale agrigentina Petrusa.

“Problemi – hanno sottolineato i rappresentanti sindacali – che vengono, per così dire, lasciati in eredità alla nuova dirigenza che, ci si auspica, possa apportare un barlume di speranza per i lavoratori della Polizia penitenziaria, sistematicamente attanagliati da condizioni di piena invivibilità della struttura e dei carichi di lavoro”.

La lista è lunga, come sottolineato nella nota stampa: “Il pagamento arretrato delle spettanze relative al servizio di missione (ferme a gennaio del 2020), gestione del personale poco trasparente, mancanza di unità della polizia penitenziaria con conseguente razionalizzazione delle risorse umane, disponibili in assenza di totale trattativa. Mancanza di fondi disponibili alla modernizzazione dei sistemi informatici e telematici, impianto di riscaldamento non funzionante da oltre venti anni. Carenza dei servizi igienici funzionali e continue infiltrazioni, perdite di acqua presso i vari settori dell’istituto. Servizio docce in camera per l’utenza mai realizzato costringendo il personale a carichi di lavoro inaccettabili, ma anche scarsa igienizzazione e prevenzione sui posti di servizio e sui mezzi per le traduzioni, in relazione all’emergenza in corso”.

Un’emergenza che si protrae da anni e a cui nessuno però è riuscito a porre rimedio. “Questa – hanno sottolineato i sindacati – è solo una parte delle priorità che il nuovo dirigente dovrà affrontare nell’immediato per cercare di fornire condizioni di utile sostegno al personale della polizia penitenziaria. Non per incredula posizione assunta, ma noi siamo convinti, ancora una volta, che questo istituto, oramai alla deriva totale, ha bisogno di una attenzione particolare”.

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