La denuncia è dell'Associazione MareAmico, che chiede di abbatterlo. La chiusura era seguita alla diffusione di immagini sulle condizioni dei piloni. "Presto Genova avrà il ponte, qui solo chiacchiere". GUARDA IL VIDEO
Il 16 marzo del 2017, dopo la diffusione da parte di Mareamico di immagini che ritraevano alcuni piloni in pessime condizioni, l’Anas aveva chiuso al traffico il ponte Morandi di Agrigento.
La denuncia dell’associazione ambientalista agrigentina aveva condotto anche anche all’apertura di un’indagine conoscitiva, da parte del Procuratore Capo della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio.
“Da allora – si legge adesso in un’altra nota di MareAmico – sono trascorsi mille giorni senza che nulla sia stato fatto: né l’abbattimento proposto da Mareamico, né il ripristino proposto dall’Anas e che dovrebbe costare ben trenta milioni di euro”.
Nella nota, MareAmico ricorda inoltre come per l’abbattimento si fosse schierato anche il compianto assessore regionale ai Beni culturali Sebastiano Tusa e con lui il Fai e Vittorio Sgarbi.
L’abbattimento del ponte, secondo MareAmico, “avrebbe permesso di liberare la Valle dei Templi da quell’ingombrante mostro in cemento che affonda i piloni dentro la necropoli Pezzino”.
“Presto Genova – conclude la nota dell’associazione ambientalista – avrà il suo nuovo ponte, a firma di Renzo Piano. Mentre ad Agrigento solo chiacchiere”.