Agrigento, passi avanti per il trattamento del dolore cronico - QdS

Agrigento, passi avanti per il trattamento del dolore cronico

Agrigento, passi avanti per il trattamento del dolore cronico

venerdì 03 Novembre 2023

Realizzato con successo per la prima volta all’interno dell’ospedale San Giovanni di Dio un doppio intervento chirurgico finalizzato alla collocazione di un neurostimulatore midollare su un paziente

AGRIGENTO – All’interno dell’ospedale San Giovanni di Dio è stato eseguito per la prima volta “un delicato, doppio intervento chirurgico per la collocazione di un neurostimolatore midollare a un paziente affetto da dolore cronico”.

Nuove cure per i pazienti affetti da dolore cronico

L’operazione, come fatto sapere dai sanitari, è stata “perfettamente ultimata dall’equipe dell’ambulatorio di terapia del dolore, afferente all’Unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione diretta da Gerlando Fiorica, la metodica interventistica apre di fatto a nuove prospettive di cura per tutti quei pazienti agrigentini, affetti da dolore cronico resistente alla terapia farmacologica e non farmacologica, che possono adesso ricevere nuovi trattamenti altamente specializzati nella propria città senza dover ricorrere a fastidiosi spostamenti fuori provincia”.

Nel caso trattato, il paziente era già stato sottoposto in precedenza a un intervento per il posizionamento di un neurostimolatore midollare presso un altro ospedale della Sicilia. Non più funzionante perché dislocato dalla sua posizione originaria e quindi inefficace ai fini del controllo del dolore, il dispositivo preesistente è stato prima rimosso al San Giovanni di Dio e poi sostituito con un nuovo impianto di ultima generazione.

Come funzionano gli stimolatori midollari

Gli stimolatori midollari sono strumenti ultra specialistici, e molto costosi, che vengono impiegati nel controllo del dolore cronico in quei pazienti che, come detto, sono risultati resistenti ai trattamenti farmacologici e alle terapie infiltrative invasive. Sono composti da un catetere stimolatore impiantato nel canale vertebrale, adagiato sul midollo spinale e collegato ad un generatore delle dimensioni di un pace-maker da cui partono impulsi elettrici a basso voltaggio che vengono trasmessi al midollo. In questa maniera riescono a interferire direttamente e tramite modifiche strutturali su quella parte del sistema nervoso centrale deputato alla trasmissione e modulazione del dolore. Il recupero funzionale e la liberazione dal dolore sono progressivi e costanti, con conseguente miglioramento della qualità di vita dei pazienti che, addirittura, potranno utilizzare un telecomando per modificare e regolare l’intensità della stimolazione prodotta dal dispositivo collocato sottopelle.

L’intervento, eseguito in sala operatoria con un’anestesia locale associata a una lieve sedazione, è stato condotto dall’equipe dell’ambulatorio di terapia del dolore diretta dal Salvatore Farruggia con la collaborazione di Massimiliano Pinelli e Massimiliano di Miceli.

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