“Più che mai nei tumori ginecologici è importante l’impegno della singola donna indirizzato a scoprire prima possibile la diagnosi di un tumore ovarico, della cervice o dell’endometrio. I numeri importanti del tumore della mammella, che incide per oltre 60 mila nuovi casi ogni anno, sono ben diversi dai 5 mila nuovi casi del tumore ovarico o dei 2.800 casi di un tumore della cervice uterina o degli 8 mila casi del tumore del corpo uterino. Questi ultimi dati, che sono esigui rispetto ai numeri di altri tipi di cancro, rendono difficile l’individuazione su larga scala. Oggi per trovare un tumore mammario dobbiamo effettuare screening su otto donne. Per trovare un tumore della cervice uterina ne dobbiamo controllare oltre 174″. Così la dottoressa Giusy Scandurra, responsabile dell’Oncologia Medica dell’Ospedale Cannizzaro di Catania, in occasione del convegno organizzato da Auto Sicilia nell’ambito della campagna di informazione “Se Sai…Puoi! al via in questi giorni nell’Isola con il patrocinio dell’Assessorato alla Salute, che coinvolgerà ospedali e sedi della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori delle nove province.
Ad aprire i lavori la presidente di Acro Sicilia Daniela Spampinato. “Il nostro corpo – ha detto – manda dei segnali che le donne devono saper cogliere. Un banale dolore o gonfiore addominale o una perdita di peso non legata ad una dieta, vanno approfonditi sottoponendosi ad opportune visite mediche per non giungere troppo tardi ad uno stadio avanzato della malattia, che in caso venga accertata cambia totalmente la vita. Arrivare ad una diagnosi precoce e importantissimo. E’ vero che la ricerca ha fatto notevoli passi in avanti. Si può convivere con la malattia, ma ci sono innumerevoli effetti collaterali delle cure che penalizzano la qualità della vita”. (ANSA).