Siracusa

Alberi da abbattere, disputa Comune Augusta-ambientalisti

AUGUSTA – Da settimane gli ambientalisti sono sul piede di guerra per l’abbattimento di alcuni alberi pluridecennali in piazza Piersanti Mattarella ad Augusta. La rimozione delle piante, tra cui figurano 24 imponenti “ficus micro carpa” e diverse palme nane “chamaerops humilis”, rientra nell’ambito dei lavori di rigenerazione urbana del quartiere Borgata voluti dall’amministrazione comunale megarese.

Stop alla rimozione dei ficus di piazza Mattarella

Per chiedere lo stop alla rimozione dei ficus di piazza Mattarella, il Coordinamento Punta Izzo Possibile e l’Associazione Piano Terra, che hanno presentato un esposto alla Procura di Siracusa, unitamente a molti cittadini hanno allestito un presidio davanti al cantiere ed hanno tenuto un sit-in davanti al palazzo di città.

La risposta da parte dell’amministrazione comunale non si è fatta attendere. Della richiesta degli ambientalisti si sono fatti portavoce i consiglieri comunali di opposizione Roberta Suppo e Uccio Blanco, del M5S, e Ciccio La Ferla, indipendente, che hanno presentato una interrogazione discussa nell’ultima seduta del civico consesso. La replica è venuta dal responsabile unico del progetto di fattibilità tecnico – economico del Comune, Salvo Licciardello.

“Il progetto prevede sin dall’origine l’abbattimento degli alberi: ci siamo adeguati alle linee guida Mims che prevedono che se le piante non sono autoctone vanno valutate di volta in volta – ha detto Licciardello -. In fase di progetto di fattibilità ci siamo riservati la possibilità di un espianto e reimpianto, in quanto non si conosceva la situazione finché non toglievamo i marciapiedi e vedevamo le radici. L’impresa, nel fare il progetto esecutivo, si è fatto assistere in un primo momento da un agronomo, che ha fatto un’analisi sommaria e in una successiva fase è stata fatta fare un relazione agronomica specifica. Una volta scoperchiate abbiamo visto che le radici a fascio orizzontale avevano compromesso una parte importante dei sottoservizi, un cavo dell’Enel e tre della Marina, e si è scelto di seguire quella via. E poi su suggerimento dell’amministrazione ci siamo fermati per capire come agire in questa fase”.

Si debbono eliminare gli alberi che non sono autoctoni

Il sindaco Giuseppe Di Mare ha affermato che si debbono eliminare gli alberi che non sono autoctoni e le cui radici hanno danneggiato la pavimentazione della piazza. Le piante rimosse saranno sostituite da altre autoctone come olivi, cerri, lecci, tigli. Il Comune ha in progetto di portare a 100 gli alberi, 30 in più rispetto ai 70 previsti in origine.

“Non tocchiamo gli alberi tutelati come ad esempio il carrubo, ma le piante che si possono eliminare e che non garantiscono un reimpianto semplice, nell’opera di riqualificazione di tutta l’area, penso che non sia un reato toglierli – ha detto il sindaco -. Fermo restando che sappiamo che c’è un esposto in Procura e se qualcuno ci dirà che è meglio non toccarli ovviamente siamo rispettosi della legge”.

“Il progetto di rigenerazione urbana della Borgata è finanziato con i fondi del Pnrr per 5 milioni di euro – ha concluso Di Mare -. Siamo determinati a non farci condizionare da chi ha solo l’interesse politico di fermare l’azione di questa amministrazione”.