Allarme caldo e mancano i medici, è emergenza estate, soprattutto al Sud. Due morti nell'Ibleo - QdS

Allarme caldo e mancano i medici, è emergenza estate, soprattutto al Sud. Due morti nell’Ibleo

redazione

Allarme caldo e mancano i medici, è emergenza estate, soprattutto al Sud. Due morti nell’Ibleo

lunedì 24 Giugno 2019

Arrivano temperature record, ieri 42 gradi a Catania, oggi se ne prevedono 45. Quella etnea - con Bari, Palermo, Pescara, Campobasso e Cagliari- è tra le città italiane per le quali la Protezione civile segnala l'"allarme rosso" per anziani, bambini e cardiopatici. La situazione è in rapido peggioramento: ultima settimana di giugno si prospetta rovente e dovrebbe raggiungere l'apice tra il 27 e il 29 giugno. La gente si rivolge ai Pronto soccorso ma mancano i medici e la situazione è talmente grave che la ministro della Difesa Trenta sta valutando l'invio dei medici militari in regioni a rischio come Molise e Sicilia

Già ieri la situazione in Sicilia è stata drammatica. Stamattina le temperature sembrano essere scese di qualche grado ma sono sempre piuttosto alte rispetto alla media della stagione.

Ieri due anziani sono morti per l’afa nel Ragusano e un bagnante di 62 anni è stato stroncato dall’eccessiva temperatura su una spiaggia calabrese.

A Catania ieri il termometro è salito a 42 gradi ma nella giornata di oggi potrebbe raggiungere quota 45. E quella etnea è la citta italiana – con Bari, Palermo, Pescara, Campobasso e Cagliari- per la quale la Protezione civile segnala l'”allarme rosso” per anziani, bambini e cardiopatici.

L’afa è stata indicata come la principale causa della morte di Carmelo Giallongo, 76 anni, colto da malore ieri a Modica mentre lavorava nel suo terreno, e di Salvatore Cucchia, della stessa età, morto nella sua casa di Vittoria.

Sempre più anziani si sono rivolti, in particolare a Catania, ai Pronto Soccorso, ma in queste strutture ospedaliere, al Nord e soprattutto al Sud, la situazione è critica: mancano i medici e le ferie del personale sono destinate ad aggravare ancor di più le carenze di organico.

E questo proprio nel periodo in cui è attesa una maggiore richiesta di interventi e assistenza.

A mettere in guardia circa “l’emergenza estate” alle porte sono stati sindacati e società mediche.

La situazione è talmente grave che, per sopperire alla carenza di camici bianchi in una regione particolarmente in difficoltà, ossia il Molise – ma subito dopo c’è la Sicilia – , la ministro della Difesa Elisabetta Trenta sta valutando l’invio dei medici militari.

Una soluzione che potrebbe essere adottata anche in altre regioni italiane, in particolare del Meridione.

La situazione, tra l’altro, è in rapido peggioramento: ultima settimana di giugno si prospetta rovente e dovrebbe raggiungere l’apice tra il 27 e il 29 giugno.

Fino a oggi, ha affermato il segretario del sindacato medico Anaao, Carlo Palermo, “si contano circa diecimila medici in meno rispetto al fabbisogno e questo per effetto del blocco del turn-over dal 2009. Il settore più penalizzato è proprio quello dei Pronto soccorso, dove i medici in meno sono circa duemila”.

La sofferenza, ha sottolineato, “è maggiore al Centro-Sud: in Molise, Sicilia, Calabria, Lazio e Campania, gli ospedali registrano infatti il 30% in meno della dotazione organica rispetto al 2009”.

E con le ferie estive si avrà un “ulteriore aggravio al quale si sta cercando in alcuni casi di sopperire ricorrendo, ad esempio – rileva – a neo-laureati, medici pensionati o stranieri”.

“Stiamo esaminando la possibilità – ha confermato intanto la ministro Trenta – di inviare in Molise medici militari per far fronte alla carenza di personale sanitario negli ospedali, ma al momento non abbiamo ancora trovato una soluzione, stiamo continuando a cercarla”.

“Siamo in emergenza e dunque ben venga tale misura se fattibile – ha sottolineato Palermo -, ma la soluzione strutturale sta nel decreto Calabria appena approvato, che prevede nuove assunzioni anche nelle Regioni in piano di rientro e l’ingresso come assunti pure degli specializzandi agli ultimi anni, circa settemila”.

Non solo gli ospedali. Anche i Servizi di emergenza 118 sono “al collasso”, come ha denunciato il presidente Sis 118 Mario Balzanelli.

“L’estate – ha detto – è il periodo in cui le richieste di soccorso aumentano di oltre un terzo, soprattutto nelle zone costiere. Si tratta di salvare delle vite e con questi numeri l’assistenza di emergenza non può essere garantita”.

Ora, in vista delle vacanze estive e del prevedibile aumento della richiesta di soccorso, è stato previsto un potenziamento del numero di ambulanze sul territorio.

Il problema, però, è che mancano i medici e dunque, ha concluso Balzanelli, “le ambulanze avranno a bordo solo l’autista-soccorritore”.

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