Altri siti per ampliare l’Itinerario arabo-normanno - QdS

Altri siti per ampliare l’Itinerario arabo-normanno

Michele Giuliano

Altri siti per ampliare l’Itinerario arabo-normanno

venerdì 12 Luglio 2019

Fondazione Unesco Sicilia: inizialmente erano nove i luoghi, adesso se ne aggiungono altri 13 tra luoghi e monumenti. Inseriti tra gli altri il palazzo recuperato e il parco del sollazzo di Maredolce, le fortificazioni del Castello a Mare, la chiesa di Santa Maria Maddalena all’interno di una caserma dei Carabinieri, La Cuba. E ancora: la maestosa SS.Trinità alla Magione, la Cuba Soprana, la Cubula, la cappella di Santa Maria dell’Incoronata alle spalle della cattedrale

PALERMO – Chi vuole conoscere la storia siciliana non può prescindere dalle sue radici arabo-normanne. Che si leggono ovunque, nel territorio, con testimonianze splendide, che meritano di essere riconosciute e tutelate.

Quattro anni fa l’Unesco ha scelto nove monumenti, come luoghi in cui era possibile riconoscere l’anima di un sincretismo culturale, ma anche religioso, che ha lasciato tracce significative di tolleranza, partecipazione e convivenza civile.

Ai nove siti inseriti nell’itinerario – che comprendono tra l’altro il Palazzo Reale e la Cappella palatina, la Zisa e le cattedrali di Palermo, Cefalù e Monreale – si vorrebbero adesso aggiungere altri tredici luoghi e monumenti che ampliano e valorizzano il circuito turistico e culturale.

In una guida curata dal direttore della Fondazione Unesco Sicilia, Aurelio Angelini, infatti sono stati inseriti il palazzo recuperato e il parco del sollazzo di Maredolce, le fortificazioni del Castello a Mare, la piccola e austera chiesa di Santa Maria Maddalena all’interno di una caserma dei carabinieri, La Cuba. E ancora la maestosa SS.Trinità alla Magione, la Cuba Soprana, nel giardino abbandonato di Villa Napoli, la Cubula, la cappella di Santa Maria dell’Incoronata alle spalle della cattedrale, San Giovanni dei Lebbrosi, le chiese medievali di uu.

Nel circuito ampliato sono inseriti anche i Qanat, una grande opera di ingegneria idraulica sotto la città costruita a partire dall’epoca araba, e i bagni di Cefalà Diana.

“Questi siti – dice Angelini – erano stati presi in considerazione per essere inseriti nell’itinerario arabo-normanno ma non era stato possibile proporli per il riconoscimento Unesco a causa di alcune criticità nella loro fruizione. Con alcuni interventi, promossi e programmati, è stato possibile recuperarli”.

Il progetto ha trovato il sostegno da parte del Comitato di pilotaggio del sito Unesco, presieduto da Leoluca Orlando, sindaco di Palermo. “L’inserimento nel patrimonio Unesco – ha osservato Orlando – non è una targa da appendere al muro, ma un percorso di tutela, riscoperta e valorizzazione di ciascun monumento e del suo contesto che parla di integrazione e tolleranza”. Il progetto di ampliamento dell’itinerario verrà illustrato e pubblicizzato all’interno di #Settembre Unesco, un cartellone di eventi, visite guidate, conferenze e manifestazioni che dal 13 al 26 settembre, saranno ospitati nei tredici monumenti dell’itinerario “allargato”.

La versione cartacea in italiano e in inglese (ma si sta lavorando anche alla versione elettronica e ad una app multilingue) della guida turistica verrà distribuita gratuitamente nei Visitors Center dell’Unesco, nei Cit e verrà fornita a chiunque ne faccia richiesta. È dedicata sia ai nove monumenti riconosciuti dall’Unesco che ai tredici monumenti non ancora inscritti, ma che rispondono perfettamente ai canoni dello stile arabo-normanno di pieno secolo XII, con l’intento dichiarato di far conoscere e apprezzare un itinerario monumentale prestigioso, ma ancora poco conosciuto perché, nella maggior parte dei casi, di difficile fruizione. Proprio per permettere a tutti di goderne la bellezza, sono partiti anche interventi rivolti ai soggetti diversamente abili: sono state realizzate e installate mappe Braille nelle Cattedrali di Palermo, Cefalù e Monreale, e sono stati sistemati dei monitor all’interno delle tre Cattedrali, di Palazzo Reale, di Palazzo della Zisa, di San Giovanni degli Eremiti e nei Visitor Center di Palermo e Cefalù, dove viene proiettato un video in Lis (Lingua dei Segni Italiana) e in IS (International Sign Language).

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