Amministrative, ha votato il 59,18% degli elettori siciliani - QdS

Amministrative, ha votato il 59,18% degli elettori siciliani

redazione web

Amministrative, ha votato il 59,18% degli elettori siciliani

lunedì 05 Ottobre 2020

In Sicilia seggi aperti fino alle 14 di oggi in sessanta Comuni, tra cui i capoluoghi Agrigento ed Enna. A San Mauro Castelverde sindaco eletto prima dello spoglio. Le polemiche sullo spostamento delle elezioni da parte di Musumeci. Lupo, "spieghi quanto è costato in più"

Dalle 14 di oggi urne chiuse nei sessanta Comuni siciliani dove dovevano essere rinnovati consigli comunali e sindaci.

Ha votato il 59,18% (409.385) dei 691.762 elettori chiamati ai seggi.

Il Comune con la più alta affluenza è stato Scillato (Pa) con l’80,62%.

Quello con la più bassa è Basicò (Me) con il 31,44%.

Le operazioni di voto, come detto, si sono concluse alle 14 e subito è cominciato lo spoglio delle schede.

Tra i sessanta comuni ci sono anche due capoluoghi: Agrigento ed Enna.

A Enna sono cinque i candidati a sindaco compreso l’uscente, Maurizio Dipietro. Dodici le liste di appoggio e 283 gli aspiranti alla carica di consigliere comunale per 24 seggi da assegnare.

Ad Agrigento tra i candidati l’uscente Lillo Firetto, sostenuto da sette liste di centrosinistra, con altri cinque candidati, tra i quali domina un blocco di concorrenti del centrodestra a partire dall’ex sindaco Marco Zambuto.

A Campobello di Mazara, nel trapanese, è in corsa alla carica di sindaco anche l’ex Pm antimafia Antonio Ingroia.

Tra gli altri comuni al voto anche Marsala, Termini Imerese, Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo.

Dalla lista manca poi Tremestieri etneo, escluso dal voto a causa di illeciti penali rilevati dalla magistratura nella raccolta e autenticazione delle firme.

Eletto prima dello spoglio, era l’unico candidato

Giuseppe Minutilla, 66 anni, è stato confermato primo cittadino di San Mauro Castelverde, un paese di 1847 anime delle Alte Madonie prima ancora dello spoglio perché era l’unico candidato sostenuto dalla lista “SIAmo San Mauro”.

Perché le elezioni fossero valide era necessario che si recassero al seggio 625 elettori. Alle 11:30 di oggi erano andate a votare 906 persone. L’obiettivo era dunque raggiunto.

Tra quelle che non hanno voluto mancare all’appello sono state anche due anziane signore: Lucia Forestieri di 100 anni e Giuseppa Glorioso di 98. Si sono presentate sulla sedia a rotelle ma hanno rinunciato al voto “assistito”.

Per essere eletto Minutilla non ha avuto bisogno di organizzare una vera campagna elettorale. Ma le linee generali del suo programma le ha collegate a un impegno per lo sviluppo di un’area montana che vive di allevamento ed è impegnata nella promozione dei beni ambientali tra cui le Gole di Tiberio, un canyon naturale lungo il fiume Pollina.

“Considero questo risultato – ha detto Minutilla – una vittoria del popolo. È stato riconosciuto, in forma plebiscitaria, il buongoverno di questi cinque anni”.

Doppia tornata elettorale insensata e costosa

E un’interpellanza è stata presentata dal Pd al presidente della Regione Nello Musumeci, che non ha ancora risposto, “per sapere quanto costa alla Regione l’organizzazione della tornata elettorale e perché non si è previsto di organizzare, ove possibile, i seggi elettorali in luoghi diversi dalle aule scolastiche, evitando così lo stop alle lezioni già fortemente a rischio per il diffondersi dell’epidemia covid-19”.

Secondo il capogruppo dem all’Ars Giuseppe Lupo, le comunali avrebbero dovuto svolgersi “due settimane addietro insieme al referendum, risparmiando risorse, evitando una ulteriore chiusura delle scuole e limitando il rischio di contagi”.

“A fare le spese – ha concluso Lupo – della cervellotica decisione del presidente Musumeci che ha allungato la campagna elettorale in Sicilia, saranno le famiglie, mentre il rischio di un aggravamento dei contagi, in un momento nel quale la curva è in netta salita, è tangibile”.

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